(di Vito Fatiguso – bari.corriere.it) – La natura del collegamento è sperimentale. Perché il viaggio in treno diretto Bari-Napoli era stato soppresso alla fine degli anni Novanta quando sui binari circolavano i convogli “rapidi”. Così lunedì mattina, alle 7,05, sono saliti sull’intercity 716 solamente 33 passeggeri a fronte di una disponibilità complessiva di 470 posti. L’intero convoglio ha trasportato poco più di 60 utenti.
Per il viaggio inaugura non c’erano i sindaci delle due città, Antonio Decaro (Bari) e Gaetano Manfredi (Napoli), che avevano chiesto a gran voce di avviare il servizio. Non c’era neanche il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che si è battuto affinché ci fosse il viaggio diretto. «A luglio sarò orgoglioso, se tutto va come deve andare – disse il ministro nel corso di un appuntamento a Brindisi – di fare il primo viaggio con il collegamento ferroviario diretto Bari-Napoli, cosa che la sinistra ha promesso da anni senza mai realizzarla, perché un treno, un ponte, un aeroporto non sono di destra o di sinistra». Il mese non è ancora terminato e, a quanto pare, si sta individuando una data che riesca a contemperare gli impegni istituzionali. Non è escluso che si possa programmare il viaggio per il prossimo 19 luglio.
D’altronde la natura sperimentale deriva anche da condizioni oggettive di poca appetibilità. Non tanto per la qualità del servizio, ma per i tempi che si allungano nonostante l’eliminazione del cambio di convoglio a Caserta.
I TEMPI DI PERCORRENZA
L’andata (7.05-11.15) necessita di 4 ore e 10 minuti con 5 fermate (Barletta, Foggia, Benevento, Caserta, Aversa). Si impiega meno con l’abbinamento frecciargento-regionale (6.10-9.48) per 3 ore e 38 minuti di percorrenza con quattro fermate (Barletta, Foggia, Benevento, Caserta).
«Il ministro Salvini e il gruppo di Ferrovie dello Stato – commentò Decaro – ci hanno innanzitutto riconosciuto un diritto: il diritto per due capitali del Sud Italia di essere collegate in maniera diretta senza scali, in attesa che si termini il progetto dell’alta capacità Bari-Napoli, su cui pure abbiamo ricevuto rassicurazioni per la consegna di un primo lotto entro dicembre 2024». «Questo collegamento – aggiunse Manfredi – rappresenta solo il primo passo per consolidare una connessione strategica di azioni condivise sull’asse Napoli-Bari in termini di mobilità, cultura e formazione». Tuttavia, considerata proprio la natura sperimentale, il servizio andrebbe supportato (su entrambe i fronti territoriali) con una comunicazione specifica. Tenendo presente che se da Bari a Napoli è possibile effettuare il viaggio di andata e ritorno in giornata (il rientro è previsto con partenza alle 18.55 e arrivo alle 23), non vale per la direzione opposta dove è necessario effettuare un pernottamento. «Valutiamo se Rfi ha bisogno di un supporto alla comunicazione – fanno sapere dal Comune di Bari – perché è un collegamento su cui è giusto scommettere».
Dal punto di vista tecnico ci sono 7 carrozze, di cui 2 di prima classe e 5 di seconda per il totale di oltre 470 posti. Inoltre, la carrozza numero 3 di seconda classe ha a disposizione 6 posti bici con punti di ricarica, un’area snack con distributori automatici e due posti carrozzina con bagno disabili. L’idea è di invogliare i passeggeri sapendo che la concorrenza dei bus è alta visto che per coprire 256 chilometri di distanza e la durata con gli autobus può variare dalle 2 ore e 50 minuti alle 3 ore e 30 minuti.
Cose si procederà? Come tutti nuovi collegamenti sarà effettuato una verifica in corso d’opera calcolando flussi e movimentazioni combinate con le salite e le discese intermedie (basti pensare che a Foggia il treno effettua l’inversione del senso di marcia della durata di 11 minuti). I due viaggi giornalieri saranno garantiti fino al 13 di agosto e riprenderà dal 18 agosto fino al 9 dicembre.