Benvenuti nella “Repubblica” di San Giovanni in Fiore dove chi comanda è al di sopra della legge

Rosaria Succurro e il marito, Marco a ‘mbroglia, si sentono al di sopra della legge. Sono trascorsi 15 giorni dalla proclamazione a consigliere regionale ma di lasciare la carica di sindaco di San Giovanni in Fiore e presidente della provincia di Cosenza non se ne parla. Anzi, rilancia!
La regina squallida, infatti, ha detto chiaramente ai suoi che lei resterà in carica fino alla scadenza naturale della legislatura, presumilmente a maggio.
La cosa assurda è che assume provvedimenti che nei fatti ipotecano il Comune.

Ha chiesto alle organizzazioni sindacali il parere per stabilizzare il responsabile dell’ufficio tecnico assunto con un decreto sindacale a tempo determinato (meglio conosciuto come art. 110 del Tuel). Ora la coppia reale tenta un ennesimo concorso truffa per mantenere a vita i tentacoli sul Comune di Fiore. E non finisce qui: hanno chiesto anche il parere per l’assunzione di 2 vigili e 2 ausiliari del traffico. A proposito di ausiliari del traffico, nonostante l’avvocato della parte lesa abbia notificato la sentenza del Consiglio di Stato, la responsabile del personale, l’avvocara Filomena Bafaro non ha ritenuto, ad oggi, di applicarla in spregio a tutte le leggi che regolano la materia.

Insomma, vanno avanti come se nulla fosse. Sono convinti di farsi loro la legge. Purtroppo chi dovrebbe vigilare si gira dall’altra parte.
Il presidente del consiglio comunale, Peppino Bitonti, il quale dovrebbe convocare il consiglio per la decadenza della Succurro, sta in silenzio. Non dice una parola se non gliela suggerisce Marco a ‘mbroglia. Lo sa che questo, per l’ordinamento giudiziario, si chiama abuso di potere?

L’opposizione sembra sparita. Non dice e non scrive una parola, parla ogni morte di papa, cosa assurda, le magagne del comune le tiriamo fuori solo noi di Iacchite’, quelli dell’opposizione cosa fanno? Possibile che non provano un minimo di vergogna? Eppure loro sono dentro il comune, dovrebbero sapere più cose. Un consociativismo mai visto prima d’ora a San Giovanni in Fiore. Alle prossime elezioni con che faccia si presentano alla opinione pubblica sangiovannese?
Intanto il vicesindaco, Salvatore Cocchiero, alias ‘u lintarnune, che per 5 anni gli ha fatto da paggetto, si è messo la coda tra le gambe e sta muto.
Colpisce anche il silenzio politico di quei quattro scappati di casa di Fratelli d’Italia i quali hanno il vicesindaco ma non sono capaci di dire nulla, subiscono passivamente il tutto, sono un’offesa per la politica.