Umilicchio alias Cetto la Qualunque, al secolo Umile Bisignano, condannato per concussione, ha tirato il coniglio fuori dal cilindro.
Il codardo ed ipocrita anziché ammettere le proprie colpe per l’inefficienza della macchina amministrativa, e la scellerata gestione delle risorse pubbliche, ha un piano per rimanere attaccato alla poltrona. La candidatura a sindaco di sua figlia, la dottoressa Stefania Bisignano (povera lei, è giovane ed incensurata), mentre lui si accontenta di un ”umile” ruolo da consigliere, per scongiurare come va dicendo per comizi, in caso di conferma della sua condanna, lo scioglimento del consiglio comunale e la successiva nomina del commissario prefettizio.
Sempre nei comizi con lui sul palco a farla da padrone, c’è anche la povera figlia – impacciata – a leggere qualche foglio del programma della lista civica “Solidarietà e partecipazione”, sembra di stare nei banchi di scuola.
Viene fatto un interminabile elenco delle opere (eterne incompiute) con lavori iniziati nel 2006 e in alcuni casi eredità delle vecchie amministrazioni, per un decennio in stato d’abbandono ed ultimati in fretta e furia a tempo di record nel mese di maggio per prendere in giro la cittadinanza con un susseguirsi di tagli di nastri.
Umilicchio La Qualunque elogia il suo capolavoro. Il PSC (Piano strutturale comunale), già redatto, altro non è che un “piano irregolatore” fatto su misura per gli amici degli amici, piccoli e grandi proprietari terrieri che vedrebbero cambiare la destinazione d’uso dei terreni oggi agricoli, in edificabili.
In particolare, emerge che ad essere coinvolta nella speculazione sarà una nota imprenditrice del settore agroalimentare titolare di un’industria alimentare in un comune confinante che dà lavoro per la quasi totalità delle sue maestranze a cittadini residenti a Bisignano.
Considerando – quindi – che terreni con valore di mercato di 2 euro al mq verranno rivalutati a 25 euro al mq, si capisce che l’affare è dietro l’angolo e una fetta di torta non manca per nessuno.
Sui palchi continua a dichiararsi “povero ed umile”, ma dietro le quinte in barba a tutti i progetti fa affari milionari tradendo la cittadinanza che già per due consiliature gli ha dato fiducia.
Nei comizi adesso usa un tono pacato che lo fa sembrare quasi noioso, mentre le sue famose incazzature alla Cetto mancano a tutti; “onestà” è diventato il suo motto, essendo già certo della vittoria anche grazie al lavoro del signor Roberto Prezioso, suo cognato nonché factotum da decenni al servizio della famosa azienda già citata dell’hinterland di Bisignano.
Il Prezioso, che conosce molto bene le regole del voto di scambio, contribuisce per il bene proprio e della famiglia con assunzioni clientelari (per la maggioranza lavoro stagionale con mansione di braccianti agricoli).
Il sistema è già rodato bene visto che Umilicchio si candida dopo aver vinto già due volte, inoltre alla porta dell’azienda hanno bussato negli anni tutti i politici (corrotti) locali e non, e per il quieto vivere si è cercato di accontentare un po’ tutti.
Roberto, conosciuto come persona molto garbata e servile, per coerenza si adopererà ancora, affiancato dalla sua DOTTORESSA, a sponsorizzare quella vecchia volpe di UMILICCHIO, animale astuto che si muove in branco per la caccia grossa. E che caccia!