Blitz antimafia dei carabinieri nella Sibaritide. I militari dell’Arma hanno eseguito misure cautelari emesse dal Gip distrettuale di Catanzaro su richiesta dei pubblici ministeri della Dda diretti da Salvatore Curcio. Tra le persone coinvolte nell’indagine figurano Nicola Abbruzzese detto “semiasse” personaggio di rilievo dell’omonimo clan di Cassano, la moglie, Finizia Pepe, Pasquale Forastefano dell’omonima consorteria sibarita, Marco Abbruzzese e Francesco Faillace. Le accuse contestate a diverso titolo sono l’associazione mafiosa e l’estorsione.
L’operazione
Nelle prime ore della mattina del 9 maggio, in provincia di Cosenza, a Cuneo e Parma, è stata data esecuzione ad un’ordinanza cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro nei confronti di 5 indagati, 4 dei quali destinatari di custodia in carcere e un divieto di dimora nella regione Calabria, sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai delitti, a vario titolo ipotizzati nei loro confronti, di associazione di tipo mafioso e tentata estorsione aggravata dal metodo e dalla finalità di agevolazione mafiosa.
Il provvedimento scaturisce da una attività di indagine coordinata dalla DDA di Catanzaro e condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Cosenza, consistita nel riscontrare le denunce presentate da due imprenditori in ordine a patite tentate estorsioni, nonché nel valorizzare le dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia.
Colpite due cosche
Ricostruita l’operatività delle cosche di ‘ndrangheta “ABBRUZZESE” e “FORASTEFANO”, attive a Cassano all’Ionio e comuni limitrofi.
Le attività estorsive si inquadrano nel più ampio progetto criminoso finalizzato a reperire i fondi necessari a garantire il sostentamento dei sodali, con particolare riferimento a quelli detenuti e relativi familiari.
L’associazione mafiosa è contestata a una persona considerata reggente della cosca “ABBRUZZESE” a seguito delle plurime operazioni che hanno portato alla detenzione degli altri sodali, nonché ad altro soggetto, convivente di uno degli elementi apicali della consorteria, quale coadiutore nella gestione della contabilità, nonché intermediario nelle comunicazioni tra gli associati.