di Giacomo Salvini
Fonte: Il Fatto Quotidiano
Telefonate, messaggi e inviti. Partiti negli ultimi giorni verso dirigenti di partito e parlamentari di Forza Italia con unico obiettivo: chiedere di non partecipare al convegno In libertà a Palazzo Grazioli che sancirà la nascita della corrente del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto in Forza Italia. L’evento è stato organizzato dall’ex deputato azzurro Andrea Ruggieri e vedrà come ospite d’onore proprio il governatore della Calabria che nelle ultime settimane ha più volte fatto trapelare l’intenzione di avere un ruolo più nazionale nel partito. Poi ci sarà l’amministratore delegato di Tim Pietro Labriola, il presidente di Monte dei Paschi Nicola Maione e il giornalista Mediaset Nicola Porro. Ma non sono escluse sorprese dell’ultimo minuto (ieri Ruggieri ha pubblicato una storia su Instagram annunciando che da oggi farà i primi “spoiler ”degli ospiti). Ma se il panel ormai è consolidato, non lo è chi deciderà di partecipare in platea. E, quindi, aderire di fatto alla nuova corrente di Occhiuto.
NEGLI ULTIMI giorni diversi parlamentari e dirigenti azzurri si sono posti il problema se andare o meno dando un esplicito appoggio alla scalata del partito di Occhiuto ma, allo stesso tempo, rischiando una forma di ritorsione interna dei fedelissimi di Tajani.
Mercoledì, dunque, a Palazzo Grazioli (storica residenza romana di Silvio Berlusconi), dalla
platea la “corrente” di Occhiuto inizierà anche a contarsi. Non è un caso, secondo quanto riferiscono diversi deputati che chiedono di restare anonimi, negli ultimi giorni i fedelissimi del segretario Tajani abbiano chiesto più o meno esplicitamente a molti di loro di non partecipare all’evento di mercoledì per non dare adito a “strumentalizzazioni” e per evitare “di dare immagini di spaccature interne”.
Non solo: proprio negli stessi giorni il ministro degli Esteri sarà impegnato nella diciottesima conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori alla Farnesina da lunedì e martedì, spostandosi poi mercoledì e giovedì a Milano. Un evento che servirà come momento di “riflessione” sulle “priorità strategiche” dell’Italia e che riunirà tutti i 150 ambasciatori delle sedi diplomatiche italiane nel mondo. Giornate istituzionali
che saranno aperte dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Nelle ultime ore, però, ai parlamentari e dirigenti di Forza Italia è arrivato un invito, tramite messaggio, dalla segreteria di Tajani: “Se hai imprenditori del tuo territorio puoi farli partecipare perché sarà molto utile per chi vuole esportare e internazionalizzare – è il contenuto dell’invito letto dal Fatto –. Ci si può registrare per l’incontro diretto con gli
ambasciatori”. Una richiesta rivolta agli imprenditori che ha fatto sollevare qualche perplessità tra i colleghi di partito, perché coinciderà proprio con il giorno del convegno di Occhiuto segnalando quale sarà la priorità del segretario in quei giorni.
IL MINISTRO degli Esteri vede con sospetto e preoccupazione le mosse del governatore della Calabria soprattutto alla luce delle dichiarazioni di giovedì di Pier Silvio Berlusconi che ha spiegato al segretario che servono “nuove facce e nuove idee” per Forza Italia. Un’uscita che ha seccato non poco Tajani (non ci sarebbero stati contatti delle ultime ore con la famiglia Berlusconi) anche se ha dato l’ordine ai suoi di non rispondere, non alimentare
polemiche e cercare di far cadere la questione. Nonostante questo, dopo le parole di Berlusconi, è in bilico il capogruppo alla Camera Paolo Barelli che sta cercando una forma di compensazione politica.
Resta il timore per le mosse di Occhiuto che può contare anche su un buon rapporto personale con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni: fu proprio lei la prima a essere stata informata, in estate, della decisione del governatore di dimettersi per l’in – chiesta che lo riguardava e rilanciare convocando le elezioni in autunno (vinte con ampio scarto
contro il centrosinistra di Pasquale Tridico). Occhiuto nelle ultime settimane avrebbe anche
mantenuto contatti diretti con la famiglia Berlusconi dopo l’incontro a novembre con Marina a Milano.









