Bufera sull’Opera nomadi: chi è Massimo Converso

In città e soprattutto negli ambienti vicini alla sinistra antagonista in molti non sono rimasti sorpresi dalle notizie rimbalzate da Roma e riguardanti il presidente dell’Opera nomadi Massimo Converso, che ha operato a lungo anche nella nostra realtà. 

Converso è finito sotto inchiesta per truffa e violenza sessuale e si prendeva tutti i soldi che arrivavano all’Opera nomadi. Insomma, quello che doveva essere un paladino dei diritti dei rom, secondo le accuse ci lucrava in maniera spregiudicata

“Questo è uno dei peggiori mascalzoni che abbiano circolato a Cosenza e dintorni – ci ha confidato un attivista dei centri sociali -. Un truffatore matricolato, l’unico capace di rubare ai rom”. 

Ma non solo: Converso è un accumulatore di cariche senza precedenti. Presidente del WWF del Tirreno, presidente dell’ANPI del Tirreno, segretario di Rifondazione comunista a Bonifati. Ma anche presidente dell’Opera nomadi della Calabria.

Figuratevi che già negli anni ’80 la comunità rom di Diamante lo allontanò per alcuni corsi di formazione che aveva detto che sarebbero stati finanziati a Diamante e dei quali poi sparirono i fondi.

converso Quando sindaco di Roma fu Alemanno, Converso fece pappa e ciccia con questo losco figuro tanto che lo convinse a fare un viaggio con lui ad Auschwitz. Tutto questo mentre Alemanno sgomberava campi rom e aiutava Forza Nuova e Casa Pound ad aprire nuove sedi oltre che ad ottenere incarichi.

A Bonifati autorizzò come responsabile della Legambiente l’installazione di un’antenna della 3 sulla Torre Capo, cinquecentesca, del paese ma il sindaco ne negò l’installazione. Nella diffida fatta contro la decisione del sindaco, la società Pianet portò avanti la predetta autorizzazione di Converso.

Quando si avvertì della cosa la Legambiente Nazionale, negò di aver dato mai questa “autorizzazione ” e cacciò Converso, il quale subito chiese di fare le sezioni del WWF.

Praticamente spostava il pacchetto di tesseramenti di Rifondazione Comunista prima su Legambiente e poi sul WWF. Ma aveva cominciato a dare troppo nell’occhio e chi troppo alto sale, cade sovente precipitevolissimevolmente.