Calabria 2019, Occhiuto aspetta e spera

Dopo la nomina della Carfagna a non sappiamo bene cosa, insieme a quell’altro campione di Toti – un vano tentativo di zio Silvio di tenere unito quel che rimane di Forza Italia – Occhiuto aspetta e spera.

Occhiuto aspetta una investitura ufficiale da parte di tutta Forza Italia che non arriverà mai. Occhiuto aspetta (invano) che zio Silvio, su pressioni della Carfagna, la stessa del tentato golpe contro il cavaliere, si faccia “portavoce”, presso gli alleati del centrodestra, della necessità della sua candidatura a governatore della Calabria. Occhiuto aspetta la chiamata della Lega che non arriverà mai. Occhiuto aspetta il ritorno, alla sua corte, dei tanti che durante il suo dispotico regno lo hanno abbandonato, e che non torneranno più. Occhiuto aspetta un miracolo che non si ripeterà mai più. Occhiuto aspetta buone notizie che non arriveranno mai.

Occhiuto spera che tutti i suoi guai giudiziari possano di colpo scomparire, senza lasciare traccia. Occhiuto spera, rispetto alle accuse di associazione a delinquere, di farla franca ancora una volta. Occhiuto spera in un condono tombale o nella prescrizione dei suoi tanti processi per bancarotta (28 milioni di buco). Occhiuto spera nel ritorno delle vecchie coperture politiche e giudiziarie. Occhiuto spera di poter continuare a truffare ancora i cosentini. Occhiuto spera che la gente di Calabria abbocchi alle sue chiacchiere. Occhiuto spera nel ritorno dei bei tempi andati.

Occhiuto spera che la Corte dei Conti non dichiari il dissesto. Occhiuto spera che i finanzieri si dimentichino di lui. Occhiuto spera di non essere arrestato. Occhiuto spera in speranze che solo chi è disperato può sperare. Ma si sa che la speranza, come nel caso di Occhiuto, può essere il peggiore dei mali, perché prolunga le sue sofferenze, infatti si dice: chi di speranza vive, molto probabilmente, disperato muore. Sempre politicamente parlando.