Calabria 2019, Pd-M5s: l’alleanza si farà

Se stare al governo conviene a tutti, Pd e 5Stelle, stessa cosa non si può dire per le Regionali. Se la grande bufala di “salviamo l’Italia” e del “lo facciamo per il bene dei cittadini”, ha fatto presa nell’elettorato dei 5Stelle e del Pd, al punto da far ingoiare il rospo a tutti, stessa cosa non è detto che accada per le Regionali.

Se l’aver formato un’alleanza di governo ha scongiurato la perdita di poltrone ai tanti pezzotti a 5Stelle preoccupati di dover ritornare magari a lavorare, nonché evitato una débâcle elettorale, non è detto che la stessa “tutela” valga anche per i pezzotti regionali del Pd e 5Stelle.

Se da altre parti l’alleanza Pd/5Stelle si può replicare a livello regionale, di sicuro in Calabria diventa quasi impossibile. “Quasi” perché questa terza repubblica ci ha abituati a tutto e al contrario di tutto, e quindi è meglio riservarsi un “quasi”… che qui non si sa mai. Una volta “salvata l’Italia” con la formazione del nuovo Governo, per formalizzare una nuova alleanza a livello regionale bisogna formulare una nuova tesi che non può più essere “il bene dei cittadini”.

Già, ma quale? Se a livello governativo i 5Stelle eletti in Calabria possono “giustificare” ai calabresi la “necessità”, per amor di Patria, di stringere la mano a personaggi come Renzi, Boschi, Orlando e compagnia bella, stessa cosa non è detto che avvenga a livello locale con i big regionali del Pd. Se chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, scurdammucci u passatu… vale a livello nazionale, farlo valere in Calabria sarà molto difficile.

Ci chiediamo: con quale faccia Morra, Orrico, Ferrara, Nesci, Dieni, Parentela, Melicchio e sodali vari, anzi, con quali parole potranno mai spiegare ai cittadini, dopo averli bombardati per anni sulle malefatte del Pd in Calabria, la necessità di stringere la mano a personaggi come Adamo, Bruno Bossio, Romeo, Irto, Giudiceandrea, Magorno, Iacucci, Bevacqua, De Gaetano e compari vari?

Qual è il bisogno reale, che non può essere “salvare la Patria”, dei 5Stelle a voler far combriccola con questi del Pd anche a livello regionale? I no della “base” a questa accozzaglia già fioccano. Lo stesso Morra si dice contrario, anche se Morra ci ha abituati alla sua ambiguità: dice una cosa e poi ne fa un’altra. Ma sa bene che sul “Sistema Cosenza” si gioca la faccia, perché i maggiori responsabili del disastro economico e sociale di Cosenza, e in generale della Calabria, sono proprio coloro i quali oggi chiedono a Morra di mettere una pietra sopra il passato.

Dal Pd a Forza Italia, Morra ha denunciato tutti, senza mai produrre niente in termini giudiziari (le coperture di cui godono i politici corrotti, solo a Cosenza, sono ben conosciute dal senatore antimafia), come fa o farebbe, a sedersi ad un tavolo per programmare il futuro della Calabria con gli stessi soggetti che ha denunciato (politicamente alcuni, giudiziariamente altri)?

Ci vuole una certa faccia di pietra, cose che non manca a Morra. Ma a tutto deve esserci un limite. E il limite di questa assurda, quanto obbrobriosa eventuale alleanza regionale, sta proprio nel dover rinunciare a tutte le richieste di legalità avanzate dal Movimento in tutti questo anni per la Calabria.

Se mai dovesse realizzarsi questa infame alleanza non ci sarà più l’ispezione al Tribunale di Cosenza. Tutte le denunce presentate da Morra dovranno essere ritirate, o quantomeno, così com’è successo fino ad ora, bene imboscate. Tutte le inchieste in cui sono coinvolti esponenti del Pd dovranno essere insabbiate. E soprattutto Cosenza dovrà continuare ad essere un’isola felice per gli amici degli amici. È questo il prezzo dell’alleanza… e state certi che in un modo o nell’altro, su spinta dei pezzotti romani, è così che andrà. L’alleanza si farà, e Morra, così come ha sempre fatto, continuerà a predicare bene e a razzolare male, perché una bella e comoda poltrona, checché se ne dica o ne dica Morra, piace a tutti.