Calabria 2021. Centrodestra senza freni, la cena della Impieri con gli indagati di “Appalti e massoneria”

Francesca Impieri

di Saverio Di Giorno

Il centrodestra per queste regionali ha deciso di utilizzare tutti i mezzi e gli uomini per vincere. Senza nessuno scrupolo etico. Senza nessuno scrupolo. Ogni giorno che passa ce n’è una e ogni giorno vale la pena dedicarlo ad uno dei protagonisti di questa coalizione imbarazzante.

Dai legami con la Lega con famiglie di ‘ndrangheta a quelli storici e ormai risaputi di Fratelli d’Italia e Forza Italia nel Reggino. Su Cosenza invece c’è l’onnipresenza del cognome Gentile indicato in Rinascita-Scott come appartenente ad una loggia massonica. E per finire su Occhiuto, il candidato presidente, corresponsabile della chiusura degli ospedali e su cui gira un mulinello di denaro su cui indaga l’antiriciclaggio. Questo per i nomi storici e apicali, ma i candidati locali non sono da meno.

Avevamo già parlato di Sabrina Mannarino. Avvocatessa candidata con Fratelli d’Italia. La si descriveva come il simbolo di quell’apparato borghese che fa riferimento a legami, parentele ed amicizie e che hanno il monopolio da anni di fondi e ruoli pubblici “legata al pm Greco che nella procura di Paola fece il bello e cattivo tempo, ma anche a quel Luca Mannarino interessato dalla Corte dei Conti insieme ai suoi colleghi nella FinCalabra per aver distratto fondi europei di diversi milioni” (http://www.iacchite.blog/calabria-il-trionfo-dei-colletti-bianchi-i-mille-intrecci-tra-magistrati-avvocati-politici-e-imprenditori-di-saverio-di-giorno/).  

Nello stesso articolo si faceva un memorandum di tutti i legami e le parentele tra imprese, amministratori, avvocati e professionisti vari (dai De Marco, ai Caldiero e via di questo passo). Ci si poneva un dubbio. Anche se è tutto lecito non è quanto meno inopportuno? Soprattutto in periodi di voti chi detiene capitali e legami volente o no ha un potere di contrattazione e di influenza maggiore.

E proprio in questo quadro si inserisce la segnalazione ricevuta in seguito a quel racconto. Questa volta però riguarda la candidata Francesca Impieri (Forza Italia) al centro delle polemiche tra candidati in queste settimane perché supportata dalla clinica Cascini. La Impieri, secondo quanto riferito, ha tenuto una cena politica all’Ottagono (ristorante a Belvedere) alla presenza di collaboratori e imprenditori vari; tutto bene se non fosse quali risultano indagati nell’inchiesta “Appalti e massoneria” della procura di Paola.

Proprio Cascini sulle polemiche aveva risposto qualche giorno fa: “non è un segreto” e rivendicava la legittimità nel sostenere un candidato secondo lui valido. A parte che chiedere il voto mi sembra un’offesa all’intelligenza di coloro ai quali si chiede. Ognuno può giudicare da sé, ma è vero: nulla di illegale se si limita ad una richiesta. Imprenditori e cittadini possono supportare chi vogliono, sono i candidati che dovrebbero avere un’etica maggiore. E non per giustizialismo, ma appunto per buon senso e buon esempio. Quel che vale per la Impieri, vale anche per molti altri. L’etica può e deve arrivare anche dove la legge non può e non deve arrivare. Più precisamente:

Se si viene supportati da una clinica privata, se eletti, si avrà la forza di non “ringraziare” quella clinica e dare invece il giusto spazio alla sanità pubblica? Ed è il caso di farsi supportare proprio da una clinica finita al centro di vari organi stampa per la questione della cartolarizzazione di crediti e i legami con società milanesi. Cascini, Morrone e altri. La Tricarico in passato finanziò la Bruno Bossio e non si ricordano grandi interventi di questa per gli ospedali pubblici (http://www.iacchite.blog/sanita-buco-nero-della-calabria-gli-affari-di-luca-morrone-e-cascini-sulla-linea-milano-cosenza/).

  • Se oltre a sostegni pubblici, tali sostegni sono anche finanziari (e legittimi) il legame è anche più forte.
  • È il caso di accettare sostegno da parte imprenditori e soggetti indagati? Vale la presunzione di innocenza, ma vale anche il buon senso e la prevenzione: se il vicino di casa è accusato di essere un ladro, fino a quando non sarà dichiarato innocente, chi di voi gli lascia le chiavi di casa? Perché dunque lasciargli le chiavi della regione? Tanto più che l’indagine riguarda proprio la rete di appalti in un territorio già molto intricato.

Magari però è tutta una coincidenza e si trovavano là per caso o ancora erano là come privati cittadini. In tal caso la richiesta di voto è alla pari e non è da imprenditore a dipendente, o da medico a paziente. Tutto può essere e solo i candidati possono rispondere in merito: chi sono i loro sostenitori forti? In America si direbbero lobby e sono pubbliche e consultabili. Che opinione hanno su questi sostenitori e le vicende che li riguardano? Sono questioni importanti ed annose per la Calabria e i calabresi e chiarire pubblicamente sarebbe un atto di trasparenza, memori della lezione di Borsellino che diceva che “chi ha ruolo pubblico non solo deve essere onesto, ma anche apparire tale” richiedendo quindi uno sforzo e una rigidità maggiori.