Nelle file del centrosinistra la situazione è sempre più caotica. L’indicazione dei big Conte, Letta e Speranza di voler candidare l’imprenditrice Maria (Antonietta) Ventura ha scatenato e sta scatenando polemiche virulente. L’azienda di famiglia è già pesantemente impelagata nell’inchiesta Passepartout della Dda di Catanzaro con tanto di rinvio a giudizio per associazione a delinquere e corruzione per un esponente della famiglia, Pietro, con l’accusa di far parte di una cupola insieme a soggetti del calibro di Oliverio, Adamo e Zinno per accaparrarsi, tra gli altri, l’appalto della metro leggera Cosenza-Rende.
Ma non è il solo “problema” giudiziario per la famigerata azienda di Paola. Soltanto due mesi fa, il 9 aprile, ecco le notizie che arrivavano da Lecce, dove l’azienda Francesco Ventura Srl è finita in un altro casino con relativa interdittiva antimafia e conseguente patteggiamento ad un anno di pena per corruzione aggravata, violazione delle norme sul finanziamento dei partiti politici e turbativa d’asta.
Ma ecco il dettaglio.
Fonte: Antimafia Duemila (interdittiva e corruzione)
La prefettura di Lecce ha emesso quattro interdittive antimafia nei confronti di altrettante società riconducibili ad un’unica famiglie imprenditrice.
Tra le società raggiunte delle interdittive a firma del Prefetto Maria Rosa Trio, vi è la Fersalento srl (una società di Lecce con sede in via Brenta specializzata in lavori ferroviari e edili su tutto il territorio nazionale) “per la sussistenza di tentativi di infiltrazione mafiosa tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi d’impresa”. La società Fersalento risulta socia del consorzio “Armatori ferroviari”, società leccese con sede in via Giammatteo, già rifiutata della stessa Prefettura all’iscrizione alla cosiddetta ‘white list‘ delle aziende.
E’ stata l’Agenzia delle Entrate a chiedere il rilascio di una informazione antimafia sulla piattaforma digitale della Banca dati nazionale. Inoltre, un’analoga richiesta è stata fatta dalla Italferr spa.
La Fersalento srl era diretta da un consiglio di amministrazione presieduto da Fabio Chiarelli, composto da Antonio Quarta, Marcello De Pascalis, dalle sorelle Marcella, Maria e Alessandra Ventura e la madre Angela Raffaella Perrone.
Fersalento risulta socia del Consorzio Armatori ferroviari, società leccese con sede in via Giammatteo, già raggiunta da un diniego della stessa Prefettura di iscrizione alla cosiddetta white list delle aziende. Del Consorzio Armatori ferroviari fanno parte anche Globalfer e Francesco Ventura costruzioni ferroviarie.
Le indagini della Guardia di Finanza di Verona sono state concentrate su Marcella Ventura, segnalata per i reati di impiego di denaro e beni o utilità di provenienza illecita, subappalto non autorizzato e dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti. Le indagini sono state eseguite nell’ambito di un’inchiesta sulla Nicofer, società riconducibile ad una consorteria legata alla ‘Ndrangheta, in particolare alla famiglia Giardino legata anch’essa alle ‘ndrine di Arena Nicosia, alleate alla potente cosca Granda Aracri.
Nei confronti delle altre società, facenti parte del Consorzio Armatori, sulla “Francesco Ventura costruzioni ferroviarie” sono state svolte indagini per corruzione aggravata (per cui è stato patteggiato un anno di pena), violazione delle norme sul finanziamento dei partiti politici e turbativa d’asta.
Inoltre in una nota dell’Anac (l’Autorità nazionale anticorruzione) del 24 settembre 2020, si indicava un allarme antimafia nei lavori sulla tratta ferroviaria Martina Franca Lecce Otranto Gagliano. “Alla luce dell’approfondita attività istruttoria”, annota infine la Prefettura di Lecce in un provvedimento di 20 pagine, sussiste in capo alla Fersalento srl “un concreto ed attuale rischio di infiltrazione da parte della criminalità organizzata”.
Oltretutto in seguito all’attività ispettiva su uno dei cantieri del consorzio da parte del pool interforze della prefettura sono stati modificati rapidamente i quadri dirigenti sia del consorzio che della società ad esso collegata. I nomi delle imprenditrici leccesi sono stati sostituiti da quelli di professionisti esterni.