Calabria 2021, il Pd come Tafazzi. Tocca a Conte fermare l’istinto suicida del Pd

L’unità del centrodestra sul nome del candidato alla carica di presidente della Regione Calabria, pone un questione di non poco conto al Pd: ripetere il clamoroso errore fatto con la candidatura a perdere di Callipo, oppure superare gli sterili veti posti dai soliti feudatari del Pd calabrese (il cui unico scopo è quello di salvaguardare la propria posizione politica e economica) ad una alleanza vincente con De Magistris?

La rinuncia di Irto indica una sola possibile via: costruire un’alleanza civica con De Magistris più larga possibile, proponendo all’elettorato di centrosinistra una vera e propria alternativa alla destra ladrona e masso/mafiosa, con tanta voglia di vincere. Va da se che il Pd o si rinnova nella scelta della sua classe dirigente calabrese, oppure è destinato ancora una volta a fare da traino (consapevolmente) alla vittoria della destra: proporre un proprio candidato sarebbe la conferma da parte del Pd che della Calabria non gliene frega niente, e che in fondo gli basta far eleggere qualche consigliere, per risolvere i propri problemi tutti interni al Pd calabrese. Non solo, una scelta in questa direzione comporterebbe anche una ulteriore frammentazione del già tanto frammentato Pd calabrese, perché non tutti i “feudi” sono d’accordo con questa scelta e preferirebbero appoggiare De Magistris e garantire un governo di svolta alla Calabria. Ma si sa la natura del Pd è uguale a quella di Tafazzi: giocano sempre a perdere perché i vertici del partito non hanno il coraggio di mettere alla porta quelle poche famiglie politiche calabresi, per paura o per non subire eventuali ricatti economici e politici, e liberare finalmente il popolo del PD da questa schiavitù.

Infatti più che al Pd la palla per salvare la Calabria dall’ennesimo saccheggio annunciato è in mano a Conte. Spetta a lui imporre al Pd questa alleanza. Del resto tanti esponenti dei 5 Stelle si sono già detti d’accordo sul nome di De Magistris: concretizzare questa alleanza significherebbe anche per la nascente l’alleanza tra PD e Conte, mettere in campo un esperimento vincente da proporre dopo su scala nazionale. Fallire significherebbe partire con il piede sbagliato e bruciare l’immagine vincente, nell’immaginario collettivo, dell’alleanza Conte – Pd.

Non ci resta che sperare in un proficuo colloquio tra Conte e De Magistris per salvare la Calabria dall’ennesima rovina annunciata. Spetta ai deputati 5Stelle spingere in questa direzione e non cedere. Davvero questa volta il nostro futuro è nelle loro mani, e allora permetteteci un consiglio: per questa volta, almeno, fate la cosa giusta.