Calabria 2021. Il teatrino del centromafia: Salvini pronto a dare alla Meloni la testa di Spirlì

Chi spera in una rottura dell’alleanza tra Salvini e la Meloni, sul nome del candidato alla presidenza della regione Calabria, non ha ben chiara la vera natura dei due soggetti. Se fossero dei veri politici interessati al bene dei calabresi, non ci sarebbero dubbi sull’esclusione di Roberto Occhiuto dalla “corsa elettorale”, non fosse altro che per la sua poca propensione ad occuparsi, da deputato, dei problemi della gente. In trent’anni di politica non risulta, neanche a cercarla col lanternino, una sola azione positiva a favore della sua regione. Si è sempre occupato dei suoi affari personali e di quelli degli amici degli amici. E per avere la prova di questo basta scorrere google: non c’è un solo atto parlamentare riconducibile ad una sua iniziativa “politica” a favore della Calabria. Senza contare poi che Roberto è il fratello di Mario Occhiuto sindaco di Cosenza plurindagato (da due procure antimafia, Roma e Catanzaro, ma anche dalla procura ordinaria di Cosenza), nonché chiamato in correità per voto di scambio e corruzione da diversi pentiti di ‘ndrangheta.

Salvini e Meloni lo hanno scelto proprio per queste sue “qualità”. Roberto, abituato ad intrallazzare e ad avere a che fare con corrotti e prenditori seriali di denaro pubblico, si è dimostrato l’uomo giusto per garantire agli amici degli amici e ai massomafiosi la continuazione degli affari con i denari pubblici, a danno dei calabresi. La persona giusta al posto giusto. Un uomo senza dignità e valori che per denaro sarebbe disposto a tutto, uno yes man che esegue e non fa domande. Meglio di lui, per i massomafiosi che lo sostengono, non c’è nessuno. Sta qui la forza di Roberto, nessuno lo può toccare, sono gli amici degli amici che lo dicono. Ed è per questo che Salvini, per accontentare la paranza della Meloni, ha puntato il dito contro Nino Spirlì. E la Meloni che sa bene anche lei tutto questo, per placare i bollenti spiriti dei suoi picciotti che non hanno digerito l’esclusione della loro paranza dagli intrallazzi della coalizione, dirà di essere soddisfatta della testa di Spirlì. E tutto tornerà come prima. Tranne che per Nino Spirlì.

La Meloni e Salvini non metteranno mai a rischio gli affari loro e quelli delle pesanti “famiglie” calabresi che hanno garantito il loro sostegno elettorale ad Occhiuto in cambio di favori e privilegi, entrambi conoscono bene le conseguenze pericolose di una eventuale, quanto mai probabile, esclusione di Robertino. Fascisti e razzisti sì, ma fessi no. Sanno bene che una divisione favorirebbe De Magistris, il nemico giurato di tutte le paranze politiche calabresi. E questa è una responsabile che i vigliacchi a capo del centrodestra non si vogliono prendere. Infatti quelle di questi giorni, e in particolare quelle della Meloni, sono solo chiacchiere da far ingoiare ai loro sostenitori, per convincerli di aver vinto il braccio di ferro con Salvini. È questa lo loro natura: disonesti e collusi. E Roberto è il loro portabandiera più blasonato, l’unico in grado di garantire la continuazione del malaffare alla malapolitica che da oltre 40 saccheggia le ricchezze dei calabresi, ed è per questo che nessuno lo può cacciare: tantomeno la Meloni e Salvini. Povero Ninuzzu.