Calabria 2021, la deriva di Meloni&Ferro: Papà Ripepi, Fratelli di ‘ndrangheta e Sorelle di ‘ndrina

La domanda che ci verrebbe spontaneo fare è la seguente: ma in Fratelli d’Italia per essere iscritto e poi candidato e forse eletto devi avere qualità morali ed umane irreprensibili come mamma Meloni fa finta di richiedere o far parte di quel mondo che tutti osteggiano (a parole) e dal quale invece sono tutti li in fila a chiedere i voti?
La Signora Wanda Ferro come coordinatrice regionale e massimo esponente politico di fratelli di ‘ndrangheta risponderebbe: ”la ‘ndrangheta in Fratelli d’Italia non entra!”.
Ma purtroppo per la signora deputata i fatti la smentiscono quotidianamente.
Partiamo dal Consigliere regionale Giuseppe Neri .Abbiamo scritto tanto, ma proprio tanto su di lui con perizia di numeri o per meglio dire di voti del ras di Catona Gallico o forse meglio identificarlo come locale Araniti. Eppure circola ancora a piede libero, si dice “protetto” da un magistrato di spicco della Dda di Reggio.
Cirielli e i suoi “picciotti”Creazzo (arrestato) e Neri (chiacchieratissimo)
Uomo bipartisan (ma su tutti i fronti) ha adottato una tattica molto nota ai politici che si sentono colpevoli di qualcosa, ha fatto il “Palombaro”. Fare il “Palombaro” vuol dire andare sottacqua, respirare a stento e non muoversi. Ebbene, il “Palombaro” Neri è stato completamente assente dalla vita politica reggina. Infatti non è riuscito neanche a far eleggere il  Dattola alias “Luigione“, che nonostante il boom dei consensi nel regno dei Labate non è andato oltre il 4° posto poiché il suo sponsor Neri si è defilato (anche perché ha dovuto votare per ordine supremo il cugino Marra candidato a sinistra), consapevole che il tintinnio delle manette di Bombardieri è sempre più forte, nonostante la “copertura” di cui sopra, che a quanto sembra diventa sempre più fragile causa “sputtanamento”.
Il “Palombaro” Neri ha preso una marea di schiaffi per le sue frequentazioni particolari, prima non lo hanno eletto Presidente del Consiglio preferendogli il “galantuomo” Tallini e poi si è visto chiudere le porte in faccia anche dal Ciccio Laqualunque, detto anche “bummino”, Cannizzaro, che si è spaventato di farlo entrare in Forza Italia nonostante un estenuante pressing. Povero Neri, mi sa che il panettone non lo mangi…
Neri, per chi non lo sapesse, è stato candidato e persino eletto al Consiglio regionale con  Fratelli d’Italia, pardon di ‘ndrangheta. E vorrebbe anche ricandidarsi…
Altro eletto (consigliere comunale di Reggio Calabria) Massimo alias Papà Ripepi. Vulcanico consigliere, oppositore atavico di Falcomatà ed ora presidente della commissione controllo e vigilanza dello sgangherato Comune di Reggio, manculicani.
Papà Ripepi più volte è salito alla cronaca nazionale per le sue omelie da pastore cristiano dove insultava una sua fedele con epiteti non molto simpatici (definì la poveretta figlia di Satana) che gli è già costata una condanna per diffamazione.
Ma per essere un uomo di Fratelli di ‘ndrangheta non basterebbe una condanna cosi banale. Infatti il Papà Ripepi, come tutti sanno dopo il gran casino scoppiati ieri, è sotto inchiesta per favoreggiamento alla pedofilia. Infatti il consigliere è coinvolto in una brutta storia che ha interessato la sua comunità sempre più simile ad una setta (“Pace”) dove un suo seguace sembrerebbe aver abusato di una sua nipotina di 9 anni. Il Papà Ripepi invece di denunciare l’accaduto ha cercato di nascondere tutto provando inutilmente a convincere la mamma a non denunciare. Purtroppo per lui le microspie hanno fatto il loro dovere e la giustizia a breve farà il suo naturale corso. CHE SCHIFO.
Ripepi vorrebbe essere candidato al Consiglio Regionale con  Fratelli d’Italia, pardon Fratelli di ‘ndrangheta. Ma abbiamo la “sensazione” che, dopo la sacrosanta sospensione di ieri dal partito (pardon dalla ‘ndrina) non sarà possibile… 
Altro aspirante candidato al Consiglio regionale è il sindaco di Locri Giovanni Calabrese. Il buon Calabrese la medaglia per potersi candidare gliela fornisce il padre. Infatti il papà del sindaco risulta indagato nell’operazione di ndrangheta Euro/scuola dove il connubio tra il padre del sindaco e la cosca egemone dei Cordi sembrerebbe abbastanza chiaro e  dalle nostre parti le amicizie dei genitori sono di norma traslate.
Calabrese candidato al Consiglio regionale con  Fratelli di Italia, sempre pardon: Fratelli di ‘ndrangheta. 
Su Fazzolari e Creazzo scendiamo un velo pietoso perché non vale spendere un minuto per raccontare le loro nefandezze.
Ma in tutto questo la Ferro e la Meloni che dicono ? Fottersi i voti e fare le moraliste può andare bene una, due, tre, quattro… volte ma poi?
E invece le sorelle di ‘ndrina come si comporteranno in questa tornata elettorale? Visto che non possono più presentare maschi, si buttano sulle femmine. Elementare.
Una candidata potrebbe essere la Dott.ssa Maria Luisa Curatola (prima dei non eletti al Consiglio comunale di Reggio Calabria). La dipendente della Hermes, oltre ad essere una dama di compagnia della moglie di Scopelliti (che Dio l’abbia sempre in gloria) è la sorella dell’ex assessore comunale Walter Curatola. Uomo potente dell’edilizia reggina, il Curatola risulta presente in più punti nella relazione dei commissari prefettizi come soggetto principe per lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria per ‘ndrangheta. Infatti il loro terzo fratello Massimo è considerato uomo di spicco della cosca Lo Giudice (si tratta di quel Curatola coinvolto nel vile omicidio della Costantino) e tale situazione ha portato all’incandidabilità dell’ ex assessore. Chiaramente la Ferro non sapeva nulla e la relazione per lo scioglimento del Comune vale solo per un fratello e non per la sorella. Ridicoli.
Curatola candidata al Consiglio regionale con  Fratelli di Italia, pardon Fratelli di ‘ndrangheta. 
Altro nome molto gettonato è quello dell’ avvocato Monica Falcomata. Cugina del sindaco di Reggio, pasionaria della destra reggina, anche lei ha subito l’onta dello scioglimento per ‘ndrangheta. Famosa per le sue amicizie importanti, che vanno dall’ex eurodeputato Pirilli passando per il Barone Macri per finire all’ex sindaco Arena, ora è sposata con il primo dei non eletti al Consiglio regionale Enrico De Caro, che risulta uomo di Orsomarso, figurati il soggetto. A proposito: Orisomà, vida cchi ti pigli o passando al dialetto reggino, vidi cchi ti pigghi… 
Poi potremmo parlare della giovane Orsola Quattrone, che con i suoi 330 voti non ha fatto un grande risultato nella ultima tornata elettorale e quindi il parente ergastolano non avrà inciso più di tanto.
Infine il pluricommissario Denis Nesci. E’ il commissario di tutto e di più. Giovane calabrese trapiantato a Roma presidente dell’ Udicon nonché di svariati Caf regionali, è salito alla ribalta per il risultato clamoroso alle Europee ed è vicinissimo alla Meloni (cosi dice Lui). Ma questo giovane chi sarà mai? Le solite malelingue parlano di amicizie particolari nella piana di Gioia Tauro e del giochetto del 2xmille a favore del partito.
Infatti sembrerebbe che durante la compilazione delle dichiarazioni dei redditi i suoi collaboratori sparsi in tutta Italia spingano l’utenza a sottoscrivere, o sottoscrivono all’insaputa del dichiarante, il 2xmille a favore del partito cosi il signorotto di Roma riesce a  racimolare soldini per la Meloni che lo ringrazia con incarichi a 800 km di distanza.

Che bravi… perché noi in Fratelli d’Italia siamo contro tutte le mafie, contro i ladri e per la famiglia… anzi per la famigghia… tipo quella di Papà Ripepi… chissà se quando lo dicono ci credono.