Ma chi è lo stratega che cura la comunicazione politica di Tansi? Ce lo siamo sempre chiesti. Ed è quasi inutile dire il perché. Lo hanno capito proprio tutti, anche quelli che non lo seguono. Ogni giorno il grande esperto di comunicazione diffonde note a firma “i fondatori del movimento “Tesoro Calabria” che sistematicamente smentiscono quelle diffuse il giorno prima. Uno spasso per chi è alla ricerca di “cose strane” tratte val web.
Una “campagna pubblicitaria” portata avanti con questo metodo un primo risultato lo ha già ottenuto: tutti concordano che la parola di Tansi vale il tempo che intercorre tra un post Fb e l’altro. È da tempo che glielo diciamo a Tansi: la sola onestà non basta per attirare a se il voto dei delusi dai partiti, serve anche, e soprattutto serietà. Ed è sotto gli occhi di tutti, grazie proprio alla schizofrenica comunicazione politica di Tansi, che di affidabilità politica nel suo modo di agire e comunicare ce n’è poca.
Pare che l’obiettivo della campagna di sponsorizzazione politica del candidato Tansi, ideata da quello che abbiamo scoperto essere il responsabile della comunicazione e mentore politico di Tansi, l’ingegnere Pietro Mari – vecchio arnese della politica di fede socialista, già assessore nell’era Mancini al comune di Cosenza e assessore alla Provincia di Cosenza negli anni di Acri, nonché “dirigente” dell’Aterp finito in una inchiesta (Ottobre 2012) insieme ad altri 14 indagati responsabili, secondo la procura di Cosenza, a vario titolo di reati di truffa aggravata, abuso d’ufficio, falsità materiale ed ideologica, rivelazione di segreti d’ufficio e corruzione – sia quello di fare terra bruciata attorno al geologo prestato alla politica.
A conferma di ciò siamo in grado, e in anteprima mondiale, di fornire ai nostri lettori lo slogan ideato da Pietro Mari per la campagna di Tansi: “Highlander, alla fine ne resterà solo uno (forse)”. Il forse tra parentesi sta a significare che si può sempre cambiare opinione senza mai però perdere di durezza, che è poi l’anima della campagna di Mari: prima scaccia tutti, partiti, movimenti, associazioni, dal tavolo di discussione, poi li invita di nuovo a sedersi, per poi scacciarli di nuovo e richiamarli ancora una volta sempre attorno allo stesso tavolo. Stessa cosa con De Magistris: prima lo invita e dice che è più che disponibile a rivedere la sua posizione di candidato a presidente, poi fa dire ai candidati che l’unico candidato a presidente possibile è lui e solo lui, per poi in seguito ritornare ad invitare De Magistris al tavolo per discutere dell’alleanza e dei ruoli, allargando l’invito anche ai 5stelle e tutta la società civile possibile e immaginabile, quest’ultimo invito porta la firma proprio di Pietro Mari. Quello che dicono la sera, non vale la mattina.
Insomma le cose sono due: o Pietro Mari è costretto ogni volta a correggere le stronzate che spesso Tansi scrive a ruota libera, ed è per questo che il comunicato di oggi sconfessa sempre quello di ieri, il che confermerebbe l’inaffidabilità politica di Tansi, oppure esiste una precisa strategia di comunicazione – ovvero dire tutto e il suo contrario, una scienza che noi non siamo ancora in grado di capire – il cui scopo sta solo ed esclusivamente nella mente dell’ideatore. E per sapere come andrà a finire bisognerà aspettare la fine.
Più che “alla fine ne resterà solo uno” a noi pare, di fronte a questa sconvolgente strategia di comunicazione, che l’unica cosa che resterà in piedi, alla fine, sarà l’ego di Tansi, che è l’unica cosa certa di tutta questa vicenda.