Calabria 2021. Le dieci “virtù (nascoste)” di Carlo Tansi

Carlo Tansi è un bugiardo patologico che non può fare a meno della menzogna per vivere. E questo lo abbiamo capito, come tanti altri, a nostre spese e dopo una significativa frequentazione con lo stesso. Come spesso accade alle vittime dei bugiardi patologici, anche noi, all’inizio, ci siamo lasciati incantare dalle sue chiacchiere, segno evidente che non abbiamo mai avuto un pregiudizio verso di lui, finendo dritti dritti come sardine nella sua fitta rete di bugie. Già, perché Carlo Tansi è stato un frequentatore della nostra redazione per tanto tempo. È capitato tante volte di mangiare una pizza in redazione e discutere di politica e programmi fino a sera. O di passare interi pomeriggi ad esaminare problemi e soluzioni. Se dovessimo quantificare le volte che Carlo Tansi è stato in redazione da noi potremmo dire almeno una ventina di volte. Erano i tempi del Tansi “provocatore a San Luca”, lo stesso che si affermerà come la novità politica alle scorse elezioni regionali raccogliendo oltre 60.000 voti e mancando il risultato della poltrona in Consiglio per un soffio.

In tanti avevano creduto in lui. E lui lo aveva capito, e riprovarci era il suo cruccio principale che noi pensavamo genuino, salvo poi scoprire che tutto ruota attorno al suo ego, di politico, Tansi, non ha niente. Ed è proprio nel programmare il suo nuovo tentativo elettorale che in una delle sue tante visite in redazione ci chiese, alla presenza di altre persone (tra queste Elisa) di “diventare il suo ufficio stampa”: voleva che l’aiutassimo nella “nuova campagna elettorale”. Era da poco venuta a mancare Jole Santelli e Tansi, ancora forte del consenso, voleva riprovarci, sicuro questa volta di riuscire. Ci voleva dalla sua parte non per realizzare un progetto politico, ma per realizzare se stesso. Ma questo, ahinoi, lo avremmo scoperto solo dopo.

In quel periodo, poco prima “dell’avvento di De Magistris”, per Carlo Tansi eravamo l’unica espressione di stampa libera in Calabria. Se gliele avessimo chieste, sempre in quel periodo, ci avrebbe dato tranquillamente le chiavi di casa sua. Per dire come ci stimava e ci voleva bene. Ma tutto questo dura poco. E la triste realtà umana che caratterizza i bugiardi patologici, inizia a manifestarsi, e il vero volto di Tansi comincia a venire fuori.

Il tutto accelerato dall’arrivo di De Magistris da noi preferito a Tansi per ragioni di autorevolezza politica e maggiore esperienza amministrativa. La nostra richiesta di fare un passo indietro a favore di De Magistris non piace a Tansi: per un personaggio come lui che soffre anche di un forte disturbo narcisistico, mollare lo scettro non è facile, e tuttavia, anche se a denti stretti, accetta, dopo non poche discussioni. Ma ancora una volta il suo sfrenato egocentrismo patologico – che è l’unico “sentimento” vero che prova Tansi e che lo spinge a provarci in tutto i modi pur di gratificare se stesso –  ha la meglio su di lui, e tempo qualche settimana si “rimangia” tutto: rompe l’alleanza con De Magistris e si schiera con il partito della torta, termine da lui coniato per indicare il partiti ladroni e corrotti che da sempre saccheggiano impunemente le casse pubbliche. Una scelta che nessuno, tranne lui, ha capito. O meglio tutto è ascrivibile a quel buco nero che è il cervello di Tansi. Del resto capire le motivazioni che spingono un bugiardo patologico a commettere determinate azioni incomprensibili agli altri, non è facile, specie quelle di uno specialista della chiacchiera come Tansi: un esperto dell’inganno e del mascheramento, maestro nel nascondere agli altri la propria vera natura, ma anche un meticoloso paranoico che impiega la sua vita a costruire una rete di bugie per dare un’immagine immacolata di sè. Una missione dalla quale, un vanesio come lui, non può prescindere.

Tansi nella narrazione di se stesso punta tutto sull’immagine dell’uomo sicuro e si presenta sempre “emanando” una forte carica di autostima. In realtà, Tansi, come tutti i bugiardi patologici, non è contento di quello che è, non è soddisfatto della vita che fa, vorrebbe essere diverso, ma non ci riesce, ed è per questo che è costretto ad indossare una maschera. Una maschera che noi abbiamo svelato, mettendo a nudo tutte le sue inutili e sfuggenti bugie. E questo Tansi non l’ha accettato. Non ha accettato che noi svelassimo il suo segreto. Non ha accettato che dopo le sue oramai famosissime giravolte gli dicessimo in faccia che forse era meglio se si fosse rivolto a qualche bravo medico e che – alla luce di tutto questo suo barcamenarsi in un mare di bugie di cui con coglievamo la necessità – francamente, stare dalla sua parte non ci interessava più. Avevamo scoperto la vera natura di Tansi, e starne alla larga era, ed è, l’unica soluzione. Pur di raggiungere il suo misero obiettivo è disposto a mentire in continuazione, e questo ha prodotto in lui un’altra patologia: il tradimento seriale. Le tante bugie che racconta lo costringono spesso a cambiare versione dei fatti e quindi schieramento, da qui la necessità di tradire gli amici di prima.

Dalla nostra adesione al progetto di De Magistris-Tansi, al pari di tutti i bugiardi patologici, ha iniziato la sua vergognosa campagna di nuove bugie per coprire le vecchie nel vano tentativo di mitigare la notizia di “essere stato scoperto”, che è la peggiore cosa che possa accadere ad un bugiardo patologico come lui. Infatti, dice la letteratura scientifica, un bugiardo patologico “non accetterà mai di essere scoperto e, se ciò dovesse accadere, cambierà mille volte versione dei fatti e agirà anche in modo imprevedibile pur di confermare a se stesso e agli altri che è esattamente il tipo di persona che ha sempre fatto credere di essere”. Che è quello che sta facendo: eleva la sua persona a Dio e descrive noi come illegali, pregiudicati, e pluridenunciati. In sostanza, Tansi, è passato da nostro assiduo frequentatore (allora gli andavamo bene), a nostro nemico giurato. Il che conferma l’instabilità tipica dei bugiardi patologici: se diciamo che Tansi è bello, siamo i migliori, se lo critichiamo politicamente, siamo malavitosi. Una bella idea di democrazia, di Giustizia e pluralismo. Francamente ad uno con questi gravi disturbi della personalità, manco l’amministrazione di un condominio gli affiderei.

Nel ricordare a Tansi che noi siamo un giornale regolarmente registrato presso il Tribunale, e che le denunce di cui siamo bersaglio arrivano da quella massomafia che lui dice di voler combattere e che evidentemente adesso gli va bene, abbiamo chiesto ad uno esperto di indicarci le dieci peculiarità di un bugiardo patologico e l’elenco che ci ha fornito è il perfetto identikit di Carlo Tansi. Questo lo abbiamo fatto per meglio capire il personaggio, ma anche per far aprire gli occhi a chi si ostina ancora a dargli credito. Leggete e diteci voi se non è lui!

Le dieci “virtù” di Tansi (porcaria)

  1. Vuole “indorare” la realtà

Presenta sempre se stesso come un vincente ed è attento a non essere smascherato. Non accetta di vivere una vita normale, teme la mediocrità e vuole sempre far apparire tutto più bello di quello che realmente è.

  1. Non prova rimorso né senso di colpa

Non ha un ‘sistema etico’ né una morale tradizionale. Riesce a vivere senza problemi nel castello di carte che si è creato. Non si pone dubbi e interrogativi come invece farebbe ogni altra persona al suo posto.

  1. Si sente più intelligente e furbo degli altri

Il fatto di riuscire ad abbellire la realtà lo fa sentire addirittura molto ricco di immaginazione e di intelligenza. Si vede superiore a tutti quei ‘sempliciotti’ che, invece, prendono la vita così com’è ed accettano anche le esperienze negative.

  1. Racconta i fatti in modo avvincente

Ingigantisce gli eventi e li trasforma in epopee avventurose dove lui, ovviamente, è l’eroe. Aggiunge particolari anche bizzarri alle sue storie pur di attirare l’attenzione altrui. Una bugia in più o una in meno per lui non fa differenza pur di risultare interessante.

  1. E’ convinto di essere irresistibile

Oltre a raccontare in modo eccessivamente colorito i fatti che gli accadono, pensa che gli altri siano ammirati e attratti da lui.

  1. Cambia versione dei fatti in base alla convenienza

Pur di fare colpo sul proprio interlocutore, il bugiardo patologico è disposto a cambiare repentinamente idea (o a far credere di averla cambiata).

  1. Crede alle sue stesse bugie

Il cervello umano ha la capacità di riorganizzare le informazioni e anche le impressioni che riceve. Infatti, cerca sempre di trovare una logica in quello che accade, a costo di ‘forzare’ i collegamenti tra i fatti.

  1. Sfugge alle responsabilità

Un altro motivo per cui il bugiardo decide di mentire, è quello di sfuggire alle responsabilità.

  1. Non tollera le bugie altrui

Nonostante i bugiardi patologici abbiano fatto della menzogna il loro stile di vita, non riescono a sopportare che qualcuno usi la loro stessa arma. In quel caso, appena il bugiardo scopre l’inganno altrui, si sente ferito nell’orgoglio.

  1. Non ammette di avere torto

Durante le sue discussioni, pur di avere ragione, il bugiardo cronico inizia ad inventare competenze che non ha. Oppure, fa riferimenti a dimostrazioni e studi scientifici (nemmeno di sicura esistenza) che avvalorano la sua tesi.