Calabria 2021. L’unica strada percorribile è l’accordo tra De Magistris, Pd e M5s (di Alberto Laise)

di Alberto Laise

Lo scrivo da elettore di sinistra e da iscritto del Pd. Lo scrivo soprattutto da calabrese terrorizzato dall’idea che si possa lasciare questa terra disgraziata e splendida ancora nelle mani della peggiore destra italiana. Una destra che in pochi mesi non solo ha fatto peggio, e già questo era difficile, di chi li ha preceduto ma ha fatto subire alle istituzioni regionali l’onta di arresti per reati gravissimi legati alla criminalità organizzata. Il tutto senza battere ciglio. Ed a questo si aggiunge una gestione della pandemia che ha oscillato tra la farsa e la tragedia con la “sapiente” regia di uno Spirli’ che non meritavamo nemmeno come punizione divina. Un incapace pericoloso che ha portato la nostra regione sull’orlo del baratro.

Non è più tempo di strategie e di giochetti, non è più tempo di gare a chi è “duro e puro” ovvero a chi ha meno scheletri nell’armadio. Non è più tempo di una continua rincorsa alle colpe del passato o, peggio, un affannoso regolamento di conti per questioni campane e napoletane. Occorre cogliere l’occasione e l’opportunità che ci ha dato il destino con il rinvio delle elezioni e cercare un accordo ampio e plurale che dia alla sinistra calabrese, ed alla nostra terra, un’alternativa credibile che possa fermare le destre. Ed è inutile che si cerchino strade impervie attraverso le primarie: da sempre a queste latitudini sono un covo di bari ed imbroglioni.

L’unica strada percorribile è quella di un accordo del Pd, della Sinistra, del M5Stelle e di chi ci sta intorno al nome di De Magistris. Non ci sono alternative di fronte ad una legge regionale che non ha né doppio turno, né voto disgiunto. Il legame tra i “portatori di voti” – assolutamente non in senso denigratorio – ed il candidato presidente è imprescindibile. Se manca uno dei due elementi non ci sarà storia. Lo capisca chi si illude che la realtà sia un’altra, lo capisca chi da Roma continua a mortificare questa terra con balletti poco credibili. Lo capiscano i notabili del Pd poco illuminati ed ascoltino le parole, ed i silenzi, di quel pezzo importante del Pd che ieri veniva messo, ipocritamente, sotto accusa da Irto. E, anche questo da iscritto del Pd cosentino, si provveda a liberare dall’ingessatura che ci sta, da mesi, soffocando: si interrompono immediatamente i commissariamenti provinciale e regionale. Né Graziano, principalmente responsabile della frattura tra De Magistris ed il Pd, né Miccoli, da mesi assente dalla scena cosentina ed impegnato nella sua campagna elettorale romana, garantiscono l’agibilità democratica nel partito ed all’interno del Forum provinciale di Cosenza. Occorrerebbe una guida, pur se commissariale, legata mani e piedi con i territori e conscia che l’unica strada possibile è l’apertura di un ragionamento ampio con De Magistris.