“Ascoltando Enrico Letta nel corso della conferenza stampa di questa mattina a Lamezia Terme sorge spontanea la domanda se il segretario nazionale del Pd fosse correttamente informato sulla situazione calabrese e, in particolare, sul percorso seguito per la scelta dei candidati (numerosi) sottoposti a casting per la proposta a Presidente della Regione. Conoscendo la correttezza di Letta devo desumere che non sia così”. Commenta così l’ex governatore calabrese, Mario Oliverio, dopo la visita del segretario del Pd a sostegno della candidatura di Amalia Bruni.
“Alla domanda sul perché in Calabria, a differenza di Roma, Torino, Bologna, non sia stato consentito lo svolgimento delle primarie per la scelta del candidato Presidente, Letta ha infatti risposto che “le primarie potessero essere uno strumento anche qui in Calabria” ma “qui i gruppi dirigenti locali hanno deciso che fosse più giusto e utile un percorso di ascolto. Caro Enrico devi sapere che in Calabria non sono state consentite le primarie e non vi è stato nessun percorso di ascolto. Ciò nonostante – continua Oliverio – le nostre reiterate richieste, purtroppo, incomprensibilmente rimaste inascoltate. La verità che qui, a differenza di Roma, Bologna, Torino e il resto del Paese, è stata cancellata ogni forma di partecipazione democratica e le candidature sono state calate di imperio sulla testa della comunità dei democratici calabresi e delle forze del centrosinistra. Un metodo che non solo contraddice la volontà politica da te anche oggi riproposta sul valore delle primarie ma costituisce un grave elemento di rottura con il popolo del centrosinistra e con le istanze di partecipazione e di autogoverno a cui hanno diritto anche i calabresi. Un metodo che ha generato una profonda sofferenza nel nostro campo e che costituisce un fattore di oggettiva divaricazione, divisione, allontanamento e lacerazione”.