Calabria 2025. “Ho fatto vincere Occhiuto”. L’appello di Dalila Nesci in cerca di posto

Se non l’avesse detto davvero — con tanto di dichiarazione ufficiale — stenteremmo a crederci. Dalila Nesci, sul cui salto della quaglia preferiamo sorvolare (a ricordarglielo ci hanno pensato in tanti sui social), è riuscita a dire quello che nessuno con un minimo di buon senso e dignità direbbe mai. E nel farlo ha svelato, senza nemmeno rendersene conto, il vero motivo del suo misero cambio di casacca: trovare una sistemazione lavorativa, pagata ovviamente dai cittadini.

Giustamente lei, che è stata deputata e sottosegretaria, una fatica basata sulle sue reali capacità lavorative non se la può andare a trovare. Non può certo andarsi a cercare un impiego qualunque, uno di quelli dove il salario te lo devi guadagnare col sudore.
Non può mica andare a lavorare “sotto padrone”.
Sarebbe una regressione sociale e personale che la Dalila non può accettare. Del resto è rimasta disoccupata e qualcosa deve pur trovare. Anche Di Maio l’ha mollata: lui si è sistemato, e a lei l’ha lasciata per strada. Così ha cercato un altro carro su cui salire — perché questo è sempre stato il suo vero talento, anche ai tempi del Movimento. È salita sul carro di quello che considerava il vincitore sicuro, accodandosi al potere che diceva di voler combattere. Che si fa per campare. E la conferma di tutto questo sta proprio nella sua surreale dichiarazione: “le mie preferenze hanno aiutato a far vincere FdI, il nostro Presidente Roberto Occhiuto e tutta la coalizione di centro-destra”.

Una frase che, in termini numerici, vale zero. Anzi: 0,00001, a voler essere generosi.
I suoi 802 voti questo rappresentano, rispetto ai 400 mila e passa voti raccolti da Occhiuto. E poi non c’è stata nessuna vittoria di Fratelli d’Italia che come tutti sanno è arrivato terzo dietro, e di parecchio, la macchina da guerar elettorale di Occhiuto. Nessuno, con un minimo di dignità politica e che dalla sua partecipazione elettorale non si aspetta nulla in cambio, direbbe una cosa del genere. Solo chi spera in un riconoscimento — magari già contrattato sottobanco — può arrivare a pronunciare una simile sciocchezza. Dalila con questo messaggio vuole solo ricordare a Occhiuto di non scordarsi di lei. Un posticino per lei ci deve uscire.

Altro che passione politica: la sua è fame di sopravvivenza.
E nel grande mercato delle poltrone, la Nesci si è solo rimessa in fila, col curriculum in una mano e la tessera giusta nell’altra. Solo che, con 802 voti, la fila è lunga. E la Dalila, stavolta, è l’ultima ruota del carro. A proposito di carri.