Al presidente Occhiuto rivolgiamo alcune domande sperando che possa rispondere.
1) Perché andiamo al voto? Nessuno di noi lo ha capito ancora. La Calabria avrebbe dovuto votare il 2026. Lei sì è dimesso dopo un avviso di garanzia ma ha spiegato che la motivazione era il fatto che nessun dirigente firmasse più gli atti. Salvo poi dire che non si sarebbe fatto bruciare come i suoi predecessori e accusare l’opposizione di strumentalizzare le sue vicende giudiziarie. L’opposizione non ha detto niente su questo. Niente. L’unico a parlarne è stato lei. Dimettendosi lei ha involontariamente legittimato l’idea che basti un avviso di garanzia per bloccare un’attività amministrativa.
2) Le sue dimissioni con ricandidatura bloccheranno la Calabria per altri due mesi almeno. E nel frattempo c’è il rischio che i progetti sul Pnrr si fermino irrimediabilmente.
3) Lei ha affidato ai calabresi il compito di assolverla o condannarla. Non spetta al popolo decidere se lei è innocente o colpevole. Ovviamente per noi vale realmente la presunzione di innocenza ma non può essere l’esito elettorale a deciderlo. Se lei prenderà il 70% sarà prosciolto? E se invece prendesse il 30 sarebbe colpevole?
4) Il governo Meloni ha nominato il nuovo commissario straordinario alla sanità al posto suo? Perché questo farà la differenza. Se dovesse nominare un nuovo commissario significherebbe che lei è stato bocciato dalla sua stessa coalizione. E ci consenta di aggiungere che la candidatura dell’onorevole Ferro sembra un altro segnale di commissariamento politico nei suoi confronti.
5) In ultimo e non per ultimo: non le sembra doveroso bloccare ogni attività di nomine e selezioni in campagna elettorale? Eppure gli uffici della Regione continuano a sfornare nomine e provvedimenti. Questa è ordinaria amministrazione? Risponda nell’interesse dei calabresi. Grazie.
Calabria 2030 per Tridico









