Sono ore frenetiche nel campo del centrodestra calabrese e anche romano. Da stamattina si rincorrono voci su voci e non c’è più la certezza che il candidato designato per la Calabria sia ancora lo sputtanatissimo e chiacchieratissimo Roberto Occhiuto, peraltro azzoppato da una inchiesta per corruzione pilotata proprio dal “fuoco amico” del centrodestra. Giorgia Meloni ha atteso invano un segnale di cedimento da parte di Occhiuto e da stamattina, appunto, è partita alla carica. Intorno alle 10,30 su quella che viene definita la “corazzata” dell’informazione calabrese è uscito un articolo con un titolo che lasciava e lascia poco spazio ad equivoci: “Voci di un colpo di scena clamoroso” con esplicito riferimento alla possibilità che Occhiuto venga “scavallato” proprio a ridosso della presentazione delle liste.
Ma non solo: neanche mezzora dopo, anche L’Espresso – che non è certo un media di destra – è uscito fuori con un articolo di tenore diverso ma che puntava e punta sempre al… culo sempre più flaccido di Occhiuto. Titolo: “Tridico spaventa il centrodestra di Occhiuto”. Un titolo che lascia chiaramente intendere che non è tutta la coalizione a sostenere Occhiuto e che nel centrodestra sarebbe partita addirittura la “vacca” per fargli perdere le elezioni nel caso dovesse candidarsi. Tradotto: Fratelli d’Italia, Lega e una parte consistente di Forza Italia “aiuterebbero” Tridico scritto nero su bianco su un media nazionale.
“… A spaventare, dicono da ambienti di Fratelli d’Italia, «è che Tridico inizia a convincere anche fuori dal suo recinto elettorale»….”. Una vera e propria “bomba” mediatica, che ha messo certamente sul chi va là Robertino il parassita facendo crescere l’ansia per il clamoroso “ribaltone”. In ogni senso, sia se mirato a non candidarlo sia se mirato a farlo perdere…
L’Espresso deve avere fonti privilegiate in Fratelli d’Italia se è vero, com’è vero, che a proposito della decisione di Occhiuto di dimettersi e di ricandidarsi, scrive testualmente: “… Ma nei fatti, non tutti sono convinti che sia stata la mossa migliore. Lo si intuisce nei silenzi, ma anche in qualche voce che si fa largo nei circoli meloniani: «Era meglio puntare su una donna, su una figura istituzionale forte», sibila un deputato di FdI, facendo il nome della sottosegretaria agli Interni Wanda Ferro, calabrese, considerata da tempo vicina al “cerchio ristretto” della premier. Ferro ha un profilo che, secondo i suoi sostenitori, avrebbe garantito “discontinuità e rigore”…
L’Espresso, a questo punto, riferisce che il pressing di Forza Italia avrebbe chiuso ogni ipotesi alternativa a Occhiuto ma, probabilmente per tenere accesa ancora la discussione, aggiunge che “… in Calabria il malcontento cova sotto traccia, anche all’interno della maggioranza uscente. Occhiuto — raccontano fonti interne — ha intenzione di cambiare gran parte della dirigenza regionale in caso di rielezione. Ma l’apparato resiste: «Qui nessuno si schioda senza fare un plissé», ironizza un consigliere regionale forzista. Un messaggio chiaro: la macchina non è tutta allineata…”. E per chiudere in bellezza scrive che ” l’ipotesi di una campagna a due velocità — con FI a difendere Occhiuto e FdI a fare il minimo indispensabile — non sarebbe affatto da escludere…”.
Quanto basta per far andare in sovraccarico e quasi in crisi isterica il povero Robertino e il suo entourage. E così, intorno a mezzogiorno, è uscito fuori un tweet di Giovanni Donzelli, braccio destro di Giorgia Meloni, con il quale qualcuno dice che la partita a favore di Occhiuto è chiusa. Il tutto in clamorosa contrapposizione a quanto scrive L’Espresso. Si vedrà dove sta il reale e dove la propaganda.
Per tornare all’attualità, si sussurra che per stasera sia in programma una nuova riunione romana e i boatos cosentini riferiscono che sta scendendo in campo anche il Cinghiale… Intelligenti pauca.










