Nel centrodestra ufficialmente sono in corso le solite laboriose trattative per formare la nuova giunta regionale. Ma tutti sanno che dietro queste “trattative” c’è molto ma molto di più. Gli equilibri sono sempre più sottili e si reggono ormai su aghi della bilancia sempre più deboli, anche perché chi pensa di poter comandare il gioco, soprattutto quello dell’informazione e della comunicazione, non ha nessuna autorevolezza e ha decine di scheletri negli armadi. Questa è la situazione generale, che presto potrebbe deflagrare e che adesso va riempita di nomi e cognomi.
Partiamo dalla questione della giunta. Il nodo centrale è la vicepresidenza perché tutti capiscono che c’è un’inchiesta in corso e in via di chiusura sulla pacchiana corruzione di Occhiuto e del suo cerchio magico e che la situazione potrebbe precipitare. Di conseguenza, Fratelli d’Italia, che quell’inchiesta l’ha “pilotata”, pretende di avere il vicepresidente e pare proprio che l’avrà. Poi che sia la Ferro o il poliziotto Montuoro cambia poco. La sostanza è che il “commissariamento” di Occhiuto troverà una concreta applicazione e su questo non ci piove, malgrado qualche grottesco tentativo occhiutiano di nominare vicepresidente il suo zerbino preferito ovvero Pierluigi Caputo. Niente da fare.
Ma Occhiuto, al di là della questione legata a chi gli farà da commissario-badante (il tempo passa anche per lui), continua ad essere preoccupato per le carte in libera circolazione che potrebbero mandarlo al tappeto ben prima della chiusura delle indagini. Ormai Occhiuto sa bene chi le ha in mano e ha assegnato nomi, cognomi e indirizzi ai soggetti che potrebbero farlo fuori e rispedirlo in un tritacarne mediatico che per lui rappresenterebbe l’inizio della fine.
Già ieri abbiamo accennato che sono due i politici che le hanno in mano ma non abbiamo fatto i nomi. Oggi li facciamo senza problemi: in primis perché lo sanno tutti ma sostanzialmente perché oggi forse è più importante sapere chi sono i faccendieri che li rappresentano e che ancora non sono usciti allo scoperto. I politici in questione, entrambi decisamente in bassa fortuna, sono Fausto Orsomarso per Fratelli d’Italia e Tonino Gentile per Forza Italia. Sono loro ad essere stati individuati da Paolo Posteraro e Tonino Daffinà per custodire i segreti più reconditi di Occhiuto, “ricattarlo” e ottenere quello che vogliono loro e i loro faccendieri di riferimento. E’ doveroso sottolineare tuttavia che quando parliamo di “ricatto” tutti capiscono che di mezzo ci sono carte scritte dalla… procura di Catanzaro e di conseguenza si scrive ricatto ma non si può leggere nell’ottica di un “ricatto” vero e proprio. E in questa circostanza sta tutto il paradosso del caso.
Al momento, tutto è fermo in attesa che maturino alcuni eventi e che si consolidino determinate questioni: la nuova giunta, certo, ma anche qualche appalto che scotta, qualche concessione, qualche candidatura per le prossime Politiche. Insomma, molti affari da sistemare per consentire a Occhiuto di non dormire agitato la notte e di non svegliarsi con l’ansia di quello che scrivono i suoi “odiatori”. Equilibri molto delicati che si stanno mettendo a posto proprio in queste ore. A chi conviene che Occhiuto possa continuare a spadroneggiare? Secondo quanto stiamo raccogliendo, la sua posizione è sempre più precaria perché ormai Occhiuto è più sputtanato della porta della chiesa madre sconsacrata e persino i suoi amici cattolici si sono rotti, con decenza parlando, i coglioni.









