“Calabria 2025. Qui Corigliano-Rossano. Voltagabbana e manovratori, anche FdI si adegua ai tempi”

CORIGLIANO-ROSSANO: VOLTAGABBANA E MANOVRATORI, ANCHE FDI SI ADEGUA AI TEMPI MODERNI

Quanti voltagabbana ci sono nei candidati alla Regione Calabria? Dicono i bene informati che sono un bel po’, però quello che colpisce di più, rispetto ad altri partiti di centro che si prestano meglio a cambi di casacca come ormai ci ha abituato il Generale senza stellette di dignità Giuseppe Graziano, è che iniziano ad esserci anche in un partito con tradizioni storiche e di appartenenza e militanza di destra come Fratelli d’Italia.

Come fa un elettore di destra a votare FdI ritrovandosi candidati consiglieri regionali come ad esempio Dalila Nesci, provenienza Movimento 5 Stelle dopo che se ne dicevano di cotte e di crude, o come la candidata Dora Mauro espressa a Corigliano-Rossano terza città della Calabria, quindi territorio di notevole importanza: ha un trascorso politico breve ma già pieno di piroette essendo già stata assessore nell’amministrazione Stefano Mascaro, il quale all’epoca vinse per pochi voti sul l’altro pretendente Ernesto Rapani, paradossalmente quest’ultimo oggi sponsor della Mauro.

Stranezze politiche davvero difficili da far digerire ad un elettorato di destra una volta ben radicato in città, poi si può aggiungere anche che alle ultime amministrative, quindi davvero di recente, la Mauro fu candidata come consigliere comunale all’interno di una lista ispirata dal già candidato a sindaco di sinistra Gino Promenzio. Tempi moderni della politica? O incoerenze grandi quanto un grattacielo? Eppure nella città di Corigliano-Rossano il centrodestra ha spadroneggiato e aveva anche una discreta classe dirigente, come anche buoni e capaci personaggi che hanno militato e sostenuto da dietro le quinte e che hanno maturato esperienza e capacità politiche per potergli offrire una candidatura regionale. Allora ci si chiede: cosa spinge a far diventare anche un tradizionale partito di destra uguale a qualsiasi altro partito di plastica? È di difficile comprensione, però viene da ipotizzare che qualche manovratore non voglia gente capace a disturbare le posizioni acquisite e quindi servono gli agnellini da sacrificare. Che peccato la politica ridotta a dolo calcolo personale e non più al servizio del proprio territorio.

Lettera firmata