Ammesso e non concesso che Tridico sia l’uomo giusto da schierare, il politico che vien dal basso, con una storia proletaria alle spalle – da lavapiatti a presidente dell’Inps e poi eurodeputato. Un uomo del popolo che ha fatto tutta la gavetta, che conosce bene i sacrifici, le privazioni, il continuo sopravvivere in questa terra amara. Una persona in cui gli onesti, la brava gente, chi spera in un vero cambiamento, può riconoscersi. Un antisistema autentico, per dirla alla “rivoluzionaria”. Perché quella contro Occhiuto è davvero una battaglia contro il sistema di intrallazzi che da sempre governa la Calabria.
Ammesso tutto questo, ovvero che Tridico è l’uomo giusto contro il sistema, che è il motivo pubblico per cui la triplice Pd, M5S, AVS ha deciso di metterlo in campo – venderlo ai calabresi come la faccia pulita capace di abbattere il sistema – a questo punto la domanda nasce inevitabile: con chi dovrebbe rovesciare il sistema Tridico? Se Tridico è Artù, chi sono i Merlino, i Lancillotto, i Parsifal, i Tristano, i Galvano, i Galahad: pronti a combattere con lui la battaglia contro le forze del male?
Stando a quel che già circola, i “cavalieri della tavola rotonda” sarebbero: Nicola Adamo (Merlino, o quartiermastro), Enza Bruno Bossio (Lancillotto), Carlo Guccione (Parsifal), Franco Iacucci (Tristano), Domenico Bevacqua (Galahad), Giuseppe Mazzuca (Galvano). Questi, solo per citarne alcuni, sarebbero i prodi cavalieri chiamati a salvare la Calabria. Ora, ci si può accusare di tutto: di infangare Tridico, di fare il gioco di Occhiuto, e così via. Ma davvero qualcuno pensa che, con questi nomi, qualora mai Tridico dovesse vincere, (cosa impossibile, lo diciamo solo a favore di narrazione), il “forte cambiamento” possa realizzarsi?
Se c’è chi crede che Nicola Adamo – socio occulto degli Occhiuto da sempre, che oggi pretende pure la candidatura della moglie – insieme ai Guccione, agli Iacucci, ai Mazzuca e compagnia bella, possa rappresentare la rottura con il sistema, allora vuol dire che davvero ci meritiamo l’asteroide. Come può Tridico pensare di governare con trasparenza e nell’interesse dei calabresi avendo al suo fianco il meglio della politica intrallazzona? Oppure pensa che il Pd cosentino, che da decenni influenza anche le altre province, sia diventato all’improvviso un partito antisistema, tipo il primo Movimento di Grillo? La storia di questi personaggi è nota a tutti: non hanno mai fatto nulla per i calabresi se non riempirsi le tasche. Lo sanno tutti, tranne Tridico, evidentemente.
E questi sono solo l’anticipo della composizione delle liste che lo sosterranno: sempre gli stessi, sempre i soliti. Perché al Pd non interessa vincere: lo diciamo da tempo. L’unico obiettivo è piazzare i propri sodali in Consiglio regionale. Opposizione o maggioranza non cambia: la sola cosa che conta è potersi muovere liberamente negli uffici della Regione e intrallazzare. Tanto, sono tutti “’na ’nzalata riccia”: e i ricci dell’insalata non si possono stirare. Quelli sono e quelli restano. Allora, con chi lo farà questo forte cambiamento Tridico? Ognuno può pensarla come vuole, ma i personaggi al suo fianco dicono tutto tranne che lealtà, onestà, trasparenza. La loro storia politica è fatta di intrallazzi, tradimenti, faide. Nessuno, con un minimo di buon senso, li collocherebbe tra i fautori del cambiamento. Sono loro il sistema, insieme a Occhiuto e a tutta la cricca. E se ti porti il sistema in casa, come puoi dire di volerlo combattere? E se a questi aggiungiamo anche Graziano e De Nisi, fino a ieri al fianco di Roberto Occhiuto e oggi in rottura con Forza Italia, pronti al solito salto della quaglia, capite bene che parlare di cambiamento diventa una barzelletta.
È chiaro che è tutta retorica e scena. Tridico lo sa bene: è una comparsa. Tra cinquanta giorni se ne tornerà a Bruxelles, lasciandosi questa farsa alle spalle e i calabresi ancora una volta nella melma: più che la tavola rotonda, quella che si prepara ad apparecchiare Tridico sembra la classica “tavola imbandita”: sempre gli stessi commensali, e sempre il solito menù: Calabria alla brace. Buon appetito!









