Calabria, anche con Bonaccini la musica del Pd è sempre la stessa. Basta guardare il suo codazzo di nani e ballerine

Il candidato nuovo segretario del Pd Stefano Bonaccini ha fatto capolino in Calabria a caccia di voti per la sua elezione. Deve aver capito subito che aria tira perché se n’è uscito con una dichiarazione sibillina: “Sull’autonomia differenziata – ha detto tra l’altro – ho ricevuto i complimenti di… Occhiuto (sic!)”. Delle due, l’una: o Bonaccini forse pensa di essere ancora presidente della Confederazione dei presidenti delle Regioni oppure siamo alla politica del “volemose bene” o se preferite dell’inciucio sistematico che qui da noi conosciamo come le nostre tasche ma che evidentemente conoscono bene anche al Nord.

Del resto, con tutto quel seguito “lecchinante” di consiglieri regionali, sindaci, capi popolo, nani e ballerine non dovrebbe essere difficile capire che cos’è la Calabria e come il centrodestra (ma poteva essere benissimo il centrosinistra…) sgoverna a suo piacimento.

Diamo un consiglio gratuito a Bonaccini: ascolti don Giacomo Panizza ed eviti tutto quel codazzo… Ma come dice il saggio: il lupo perde il pelo ma non il vizio. Purtroppo per Bonaccini e soci questo la gente l’ha capito: la musica del Pd è sempre la stessa.