Scriviamo da anni di quanto accade nella sanità calabrese e delle “gesta” del faccendiere Carmine Potestio e di Michele Di Tommaso, titolari e rappresentanti legali dell’Anmi, la gallina dalle uova d’oro della samità calabrese, il cui fatturato è passato da 3 a 15 milioni nel breve volgere di qualche anno. Ma procediamo per gradi.
Da qualche tempo i media di regime hanno ripreso il “flusso” di notizie sull’inchiesta che assedia la Cittadella di Catanzaro e il cosiddetto cerchio magico di Roberto Occhiuto ormai dal 6 giugno scorso. L’annunciato faccia a faccia tra Occhiuto e i magistrati della procura di Catanzaro, previsto inizialmente per il 10 luglio, è andato in scena il 23 luglio scorso. Evidentemente la procura ha fatto presente al presidente della Regione che non era il caso di rilasciare “dichiarazioni spontanee” in una fase dell’inchiesta nella quale non c’azzeccavano nulla e non erano “utili”. E ha optato per un interrogatorio formale il 23 luglio scorso. Bene, a poco più di una settimana di distanza, Occhiuto s’è dimesso…
Robertino, tuttavia, ci ha tenuto a dire che non ce l’ha con i magistrati (e meno male) e forse per la prima volta ha detto più o meno apertamente che c’è qualcuno in qualche modo vicino a lui che lo sta danneggiando. Occhiuto è spaventato dai magistrati che sono “pilotati” dalla sua coalizione e dev’essere anche per questo che una ventina di giorni fa per farsi il “bello”, aveva anche partecipato a un dibattito a Gioia Tauro insieme a due magistrati – Stefano Musolino e Camillo Falvo – che non l’hanno “cagato” manco di striscio e hanno parlato di massimi sistemi, ma per la macchina della vomitevole propaganda del parassita sembrava quasi che… si fossero schierati con lui. Ovviamente, niente di più falso.
Ma torniamo alle cose serie. In questa inchiesta che assedia la Cittadella, non c’è dubbio che il filone prevalente (anche se alla fine dovessero essere tutti unificati) sia quello della sanità nel quale è andato a finire uno degli elementi di spicco del cerchio magico ovvero Tonino Daffinà. Ma non è lui la figura centrale, anche se è stato intercettato (persino dopo l’inizio dell’indagine, il 12 giugno scorso) e perquisito.
Una perquisizione domiciliare è stata realizzata anche nell’abitazione di Tommaso Calabrò, nominato dal governatore alla guida del Dipartimento Salute della Regione ad interim dopo che la titolare Iole Fantozzi era stata nominata addirittura subcommissaria alla sanità calabrese. Il dg ad interim non ha risposto alle domande dei giornalisti ma è conosciuto in tutta la Cittadella con il nomignolo di “fifone” e la circostanza di certo non fa dormire sonni tranquilli non solo a Robertino ma anche e soprattutto ai suoi subcommissari (oltre a Iole Fantozzi c’è anche Ernesto Esposito) per non parlare dei veri “boss” della sanità privata.
Risulta però – e questo lo sanno davvero tutti – che nel mirino dei detective calabresi ci sarebbero le procedure, sottoscritte dalla Regione, di autorizzazione e accreditamento di strutture sanitarie private. Quali? Se anche questo non è dato sapere, ormai da anni persino media importanti del regime “Italietta” come Domani e L’Espresso hanno acceso i riflettori sul conflitto di interessi che lega Roberto Occhiuto e suo fratello Mario, senatore di Forza Italia, al cosiddetto uomo della “sanità privata”, Carmine Potestio che controlla Anmi, un centro diagnostico privato, che è “partito” da £ milioni di fatturato per arrivare a… 15 da quando Occhiuto è commissario alla sanità.
Se chiedete a quel gran filibustiere di Carmine Potestio che mestiere fa adesso vi risponderà che è un imprenditore nel settore della sanità, ovviamente privata. E che imprenditore! Lo abbiamo già spiegato e raccontato ai nostri lettori all’inizio del 2017 ma nel corso di questi anni il business (otto e nove fora maluacchiu!) con la sua gallina dalle uova d’oro, l’Anmi, è cresciuto a dismisura. E ormai – decisamente – è saltato agli occhi di tutti, persino del M5s e delle procure di Catanzaro e di Castrovillari.
Potestio ormai macina milioni su milioni grazie alla Regione tra Corigliano-Rossano, Cosenza, e adesso anche a Rogliano con la dicitura “Costruire il Domani”. Con l’obiettivo già raggiunto di espandersi anche nelle altre province (a Vibo l’operazione è stata appena portata a termine con successo e per quanto se ne sa anche in questa storia c’è lo zampino di… Daffinà).
Il salto di qualità arriva soprattutto con l’affare della convenzione per l’assistenza domiciliare integrata. 3 milioni 330 mila euro nel 2024 e 4 milioni e 500 mila euro per il 2025. Se n’è occupato persino L’Espresso nella sua inchiesta sullo scandalo delle transazioni milionarie all’Asp di Cosenza e ha inserito Potestio al primo posto come “possibile conflitto di interessi”. E “continua a guadagnare spazio nelle attività un tempo svolte dalle strutture pubbliche”.
Per una migliore comprensione, oggi l’ANMI, la gallina dalle uova d’oro di Potestio, rastrella circa 15 milioni all’anno tra Radiologia (5), Assistenza domiciliare integrata (altri 5 milioni), prestazioni ambulatoriali (2 milioni), Apa Pac (altri 2 milioni). Gli Accorpamenti di Prestazioni Ambulatoriali – APA – sono composti generalmente da una prestazione principale chirurgica e da un insieme di prestazioni accessorie quali visite ed esami pre- e post- intervento. I Pacchetti Ambulatoriali Complessi – PAC – sono pacchetti di prestazioni relative a più branche specialistiche, che includono una visita e un insieme di prestazioni di carattere fondamentalmente diagnostico. Un vero e proprio impero. L’ANMI prima dell’arrivo di Roberto Occhiuto alla Regione Calabria aveva circa 3 milioni di accreditamenti, oggi come abbiamo visto supera i 15. Serve aggiungere altro? Sì, c’è da aggiungere un’altra cosa. Potestio si è buttato a capofitto anche nel settore dell’autismo e proprio in concomitanza con l’apertura dell’inchiesta era riuscito a “spuntare” anche un altro colpaccio facendosi autorizzare da Robertino suo 420 prestazioni ambulatoriali che equivalgono a una vagonata di milioni speculando anche su questa malattia, come se non bastassero già mutilati e invalidi.
POTESTIO LUCRA ANCHE SULL’AUTISMO (https://www.iacchite.blog/calabria-sanita-venduta-ora-potestio-lucra-anche-sui-fondi-per-lautismo-420-prestazioni-autorizzate-al-giorno-grazie-al-socio-occhiuto-e-a-graziano/)
ANMI sta per Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi, con sede legale in Cosenza, Via Monte San Michele 13 (in pieno centro: è una traversa di corso Mazzini). Potestio ovviamente non è solo, ha dei complici di vecchia data-
Il presidente (praticamente da sempre) di questo carrozzone che specula su mutilati e invalidi è il dottore Eugenio Di Tommaso, ex potente dirigente dell’allora Usl di Cosenza, cresciuto alla corte dell’ex senatore ed ex presidente Sorical Geppino Camo e diventato nel tempo sodale e anche socio per il tramite del figlio Michele Di Tommaso, legale rappresentante del Centro di servizi sanitari dell’allora deputato berlusconiano Roberto Occhiuto oltre che di Carmine Potestio, ex segretario di Roberto Occhiuto ed ex capo gabinetto del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto e famoso intrallazzatore nonché fratello di un noto esponente della criminalità organizzata cittadina (è imparentato per via della moglie col boss Ettore Lanzino).
Ma non ci sono solo i Di Tommaso. Un altro elemento centrale del cerchio magico di Occhiuto nella sanità e non solo è Pierluigi Caputo, vicepresidente del Consiglio regionale, figlio del mitico Carmelino, deus ex machina delle invalidità civili, che ha lasciato in eredità al rampollo tutto il suo potere ma soprattutto un tutore d’eccezione ovvero Potestio. Pierluigi Caputo è totalmente nelle mani di Carminuzzu che lo protegge e gli affida persino un autista che lo scarrozza per evitare altri guai derivanti dai “vizi” del giovan signore. Nel secondo mandato a consigliere comunale di Cosenza era stato Carmine Potestio che lo impone addirittura come Presidente del Consiglio a tutta la banda (cazzaro compreso), ma l’ambizione di Pierluigi è pari solo al padre e quindi non ha confini!
Potestio offre a Caputo tutte le protezioni anche quelle giudiziarie ed è così che conosce e frequenta quel marlonbrando di un Cozzolino ed escono spesso per “mangiarsi una pizza” come ormai sanno tutti grazie a Iacchite’ (La cena di Potestio, Caputo e Cozzolino)
Il cazzaro prepara la sua campagna elettorale alla Regione e Pierluigi è in pole position per candidarsi con lui. Quando Potestio però capisce che Mario Occhiuto non riesce nella sua impresa, architetta prima il tradimento al cazzaro e poi porta il “nuovo” rampollo alla corte di Jole Santelli che lo candida e offre a Potestio la “protezione” sanitaria che ha sempre avuto fino a mettere le mani su una struttura sanitaria a Vibo, ma questa è un’altra storia! Che vi racconteremo presto e che a quanto pare è all’attenzione anche della procura catanzarese.
Quando la povera Jole muore, la scuderia di Mino Potestio candida Roberto Occhiuto alla Regione e Caputo chiede di diventare assessore! Robertino gli risponde che è presto, ma praticamente gli affida una fetta di gestione dell’assessorato Infrastrutture con concorsi, Bandi Cultura (e che bandi…), e tanto altro. Caputo aspetta, è paziente ed è ancora giovane. E poi ormai fa parte della stessa lobby di Robertino! La più potente… almeno finora… Ma su questo trio composto da Potestio, Di Tommaso e Caputo sembra proprio che la procura abbia tutta la volontà di affondare i suoi colpi, quelli più temuti da Robertino il parassita.









