Mentre in Consiglio regionale i consiglieri del centrosinistra, compreso il pentastellato Tavernise, stendevano il tappeto rosso al passaggio del “capo dei capi” Robertino Occhiuto, facendogli il solletico nella molto presunta richiesta di informativa sull’indagine a suo carico per corruzione da parte della procura di Catanzaro, per fortuna in Parlamento c’era qualcuno che gliele ha cantate.
Parliamo della deputata del M5s Vittoria Baldino, che è tornata alla carica contro la sanità provata sottolineando come la Regione Calabria e in particolare Occhiuto stiano facendo di tutto non solo per finanziare i boss delle cliniche ma anche quei boss con i quali è stato socio e sodale in un recente passato. Ma ecco uno stralcio dell’intervento di Vittoria Baldino.
“Dove prendete i soldi per le armi? Perché il cittadino sa bene a quali difficoltà va incontro per curarsi nella sanità pubblica ed effettuare un esame diagnostico nel pubblico. Il cittadino sa benissimo quanto sia difficile rimanere per giorni e giorni su una lettiga in un pronto soccorso senza poter nemmeno fruire di servizi igienici. Voi parlate di difesa? Ecco noi vogliamo difendere invece gli italiani da una politica miope, opaca, condizionata sulla sanità da altri interessi. E questo lo dico perché provengo da una regione in cui la sanità è un vero e proprio caso, una vera e propria questione.
Da qui alla vergogna delle ambulanze che non arrivano e causano la morte di decine di cittadini, ai bilanci fasulli e ai concorsi taroccati il passo è stato brevissimo. “Il vero scandalo – ha affermato con chiarezza Baldino – è che si sta approfittando della debolezza della sanità pubblica per andare a potenziare quella privata, in Calabria come nelle altre regioni. A fronte di quella debolezza c’è una grande forza che stanno conquistando i centri diagnostici privati… Centri privati che ricevono quei fondi pubblici destinati al servizio sanitario pubblico per fare affari. E guarda caso capita a volte che siano gestiti da persone che sono ex soci dell’attuale integerrimo presidente della Regione Calabria“. Chiarissimo il riferimento al deus ex machina dell’Anmi Carmine Potestio, da sempre braccio destro di Roberto Occhiuto. Un accenno casuale o determinato dal tam tam sull’inchiesta ai danni di Occhiuto, che potrebbe coinvolgere anche la sanità?