Calabria. Cardiologi scrivono a Occhiuto: “Grave rischio di riduzione delle cure ai nostri pazienti”

Prot. S1/22/ANMCO
Firenze, 3 gennaio 2022

Egregio Dottor
Roberto Occhiuto
Presidente della Regione Calabria e Commissario alla Sanità

Egregio Dott. Occhiuto, il Consiglio Direttivo Calabrese dell’Associazione Nazionale dei Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO) esprime la sua profonda preoccupazione per il grave rischio di riduzione delle cure ai pazienti cardiopatici legato all’utilizzo degli specialisti Cardiologi di Ospedali della regione al di fuori delle loro specifiche funzioni, per sopperire alle gravi carenze organizzative e di personale di Pronto Soccorso e reparti COVID.
Nonostante la pandemia in pieno corso, le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte in Italia: nel periodo più critico dello scorso anno la mortalità per infarto in Italia è triplicata. A ciò hanno contribuito numerosi fattori: le resistenze dei pazienti a recarsi nei Pronto Soccorso, le complicazioni logistiche nella diagnostica legate alla possibile positività al virus ma anche la riduzione di visite cardiologiche ambulatoriali, la riduzione di posti letto in cardiologie e unità coronariche e l’utilizzo di Cardiologi in reparti destinati all’assistenza di pazienti con COVID o nei Pronto Soccorso, circostanze che si sono verificate in più ospedali della nostra regione.

Sin dall’inizio dello stato emergenziale i Cardiologi calabresi non hanno fatto mancare il loro impegno nell’affrontare una situazione straordinaria, prestando servizio dove richiesto in reparti COVID o in Pronto Soccorso, e destinando posti letto di Terapia Intensiva Cardiologica o Reparto ad altro utilizzo. Appare dunque sconcertante che ancora oggi, a quasi due anni dall’apparizione del COVID in Italia, non si siano realizzate soluzioni che mettano al riparo i pazienti cardiopatici dal rischio derivante dalla riduzione dei trattamenti loro dovuti, utilizzando i Cardiologi ospedalieri al di fuori delle loro attività specialistiche e sottraendoli ad organici spesso già gravemente carenti.

L’ANMCO, che rappresenta oltre trecento Cardiologi presenti in tutti gli ospedali calabresi (e oltre cinquemila a livello nazionale) che costituiscono la principale risorsa per il trattamento delle malattie cardiovascolari, sente forte il rischio che l’inadeguatezza strutturale e organizzativa di molti presìdi venga pagata dai pazienti cardiopatici.
Disponibili ad assicurare la massima collaborazione in questo periodo complesso per la sanità calabrese, Le rivolgiamo un’allarmata richiesta di massima vigilanza affinché, per recuperare l’inaccettabile ritardo nella gestione dell’emergenza COVID e nell’organizzazione dei Pronto Soccorso, non venga ad essere penalizzata la cura delle patologie cardiovascolari dei Calabresi.

Roberto Caporale
Presidente ANMCO Calabria
a nome del Consiglio Direttivo Regionale