Calabria, concessioni balneari. Anche la Loizzo strapazza Occhiuto: “Servono atti concreti, non iniziative elettorali”

Tutti ormai hanno capito che la tornata elettorale alle porte sarà una sorta di faida all’interno del centrodestra e in particolare tra Lega e Forza Italia, in bilico tra il decollo e la disfatta. Salvini rischia il… culo, con decenza parlando, perché se prende una batosta sarà fatto fuori dal suo partito stesso oltre che dal governo e perderà ogni speranza di “costruire” il suo tanto amato Ponte sullo Stretto. Ma anche Tajani, dopo la dipartita del suo “capo” Buonanima non se la passa tanto bene e difatti sta facendo ridere tutta l’Italia rievocando il morto… nell’urna. E se non se la passa bene Tajani, figuratevi il suo “vice” Occhiuto, che per tamponare l’emorragia di voti in Calabria si attacca persino alle concessioni balneari. Ed è proprio su questo tema che adesso Occhiuto e la Lega stanno litigando.

Si fa sempre più infuocato il dibattito sul tema delle concessioni balneari, al centro di un botta e risposta tra Salvini e Occhiuto, che nei giorni scorsi con la sia Giunta ha approvato una delibera che punta a neutralizzare gli effetti della direttiva Bolkenstein in Calabria. Già Salvini stesso (“Non può essere una singola regione a bloccare la Bolkestein” ha detto) e anche Durigon gli avevano risposto per le rime ma oggi la “ciliegina” sulla torta arriva dall’intervento delle due parlamentari calabresi della Lega, Tilde Minasi e Simona Loizzo, che in una nota contestano il governatore azzurro. «È il momento di fare squadra e sostenere il settore balneare con più atti concreti e meno iniziative elettorali. Le delibere di giunta non bastano, serve una norma nazionale. Non possiamo essere asserviti ai diktat europei, lasciando per strada migliaia di lavoratori», scrivono Minasi e Loizzo all’indirizzo di Occhiuto. Che per il momento ha preso e portato a casa… anzi, in spiaggia!