Calabria corrotta? Abbiamo scherzato, era una gag di “Scherzi a parte” e Curcio è sempre stato comunista, pilotato da Pd e M5s

Ribadiamo un concetto già espresso poco più di una decina di giorni fa e anche dopo il tragicomico arrivo di Giorgia Meloni in Calabria a sostegno dell’Occhiuto giglio di campo, che aveva chiuso il cerchio.

Abbiamo scherzato, tranquilli: l’inchiesta della procura di Catanzaro sull’impegnativo reato di corruzione contro Roberto Occhiuto e il suo cerchio magico è stato solo un fottutissimo scherzo. Una sorta di “scherzi a parte” 2.0 che ha visto protagonisti un gruppo di magistrati giocherelloni e una classe politica di zuzzurelloni. Hanno scherzato un po’ ma senza fare sul serio: così, giusto per divertirsi e passare un po’ di tempo insieme prima di riconsegnare la Calabria al signor Occhiu’, parassita per eccellenza del sistema politico italiano, che dall’ormai lontano anno del Signore 2000 prende il “reddito di parassitanza”, che gli consente di prendere per il culo soprattutto i calabresi. E di trastullarsi come meglio gli pare nella control room di Germaneto o nell’hotel Marechiaro di Gizzeria o al limite al Riva di Falerna.

Del resto, lo sanno tutti che Salvatore Curcio è un magistrato “comunista”. Malgrado le sue sembianze destrorse, malgrado faccia intendere a tutti di essere “fascista” come il suo modello naturale ovvero Nicola Gratteri, in realtà dietro la sua scorza burbera e militaresca si nasconde un cuore da… Che Guevara. Ed è stato lui a perseguire senza pietà il povero Occhiuto su mandato diretto del Pd di Nicola Irto e del M5s di Giuseppe Conte: un’operazione lungamente studiata a tavolino e portata a termine in maniera strategicamente perfetta, utilizzando avvocati e ganci giusti e facendo girare le carte in maniera chirurgica per azzoppare Occhiuto e mandare alla Regione… Tridico. Ma era solo uno scherzo.

Lo scherzo dell’inchiesta a questo punto è finito perché come tutti gli scherzi è bello quando dura… poco. E in fondo dal 6 giugno a questo mese di ottobre appena iniziato sono passati solo cinque mesi: e che sarà mai? Occhiu’ ora grida al trionfo e nessuno si ricorderà più di questa inchiesta: né il “compagno” Curcio, né gli occhiutiani di destra e di sinistra e né tantomeno Tridico, Conte e i suoi fratelli. Alla fine tutto finirà come deve finire e se qualcuno vagamente si ricorderà di questa inchiesta, la risposta sarà scontata: abbiamo scherzato, era uno scherzo di “Scherzi a parte”.