ROBERTO OCCHIUTO ALIAS COSIMO TROMBETTA
MALE LA PRIMA ! E’ il giudizio coram populo dell’intervista di Roberto Occhiuto da Nicola Porro. Anche per questo si è deciso una conferenza stampa riparatoria per oggi. Vedremo se si farà meglio delle domande non fatte dal Porro slinguazzante. Al grido di “PARLO IO” ci aspettavamo un Roberto Occhiuto sereno ma determinato, tranquillo ma deciso, ironico ma solenne. Invece abbiamo visto un presidente irriconoscibile, nervoso, teso, con lo sguardo smarrito e un po’ allucinato. Già la coreografia non l’ ha aiutato, piazzato su un divanetto in un angolo dello studio, dominato dalla presenza scenica strabordante di Nicola Porro, gli fanno assumere quasi un ruolo da attore non protagonista, da comprimario.
Nicola Porro, comunque la pensiate su di lui e sulla sua… lingua, con la sua sicurezza e la sua dialettica fa uscire fuori la pochezza dialettica del nostro presidente, che farfuglia, balbetta, biascica… non si capisce la logica del suo pensiero. Ci aspettavamo una postura da martire, ci aspettavamo l’Enzo Tortora calabrese, o quantomeno il Berlusconi calabrese, invece più passavano i minuti e più la mente andava all’onorevole Cosimo Trombetta di Toto’: “È mezz’ora che stiamo parlando e non… non avete ancora capito con chi state parlando. Io sono l’onorevole Cosimo Trombetta. Lo volete capire, sì o no? Oh!”. Lo stesso fa Occhiuto quando afferma: “ai giudici dico: chiamatemi anche perché io lavoro 16-17 ore al giorno su problemi complicatissimi di una regione complicatissima, oggi invece una parte del mio cervello e una parte del mio tempo lo devo dedicare a queste stronzate. Voglio essere chiamato perché sono nella condizione di chiarire ogni cosa”.
Questi magistrati non hanno capito con chi hanno a che fare. Lui, il nostro Robertino Trombetta, lavora fino a 17 ore per la Calabria e in questi giorni una parte del suo cervello deve pensare a queste cazzate, pardon stronzate. Ecco perché la stagione estiva é partita male con incendi un po’ ovunque e il mare inquinato dappertutto. La Procura lo ascolti al più presto per il benessere della Calabria intera che lui poverino non ha fatto nulla di male e chiarirà tutto: “… Io avevo delle società private con un altro mio socio, al quale io personalmente non ho dato alcun incarico. Mi dicono che io avrei tratto dei benefici da queste società perché per esempio avrei utilizzato due macchine, una Smart e una Audi di piccola cilindrata. Ma mi sembra che siano rapporti che ci sono in ogni società di Italia tra soci”.
Diciamo che è una visione un po’ singolare di come funziona una società a responsabilita’ limitata. Ma mica Roberto Occhiuto può sapere proprio tutto, l’importante è che lui voleva non dipendere dalla politica per non essere chiamato “parassita”. Uno che è da una vita nelle istituzioni. La colpa è di questa magistratura che non si capisce bene cosa gli sia successo visto che fino a poco tempo fa collaboravano tranquillamente. “Io – dice Occhiuto – stimo i magistrati perché ci ho lavorato fianco a fianco”. Sembrano le parole di Matteo Renzi che ringraziava il procuratore capo di Milano per aver permesso di fare l’Expo a Milano.
Non prende pace il presidente. Lui che con la sua azione ha affermato una nuova immagine della Calabria: “Ho costruito un’altra immagine della Calabria, ora sono incazzato perché l’immagine che si dà della Calabria è sbagliata“. Ma mi faccia il piacere, gli avrebbe risposto Toto’ all’onorevole Trombetta. Il presidente, sembra per tutta l’intervista, voler dire: “Beh, allora se mi permettete, io sono l’onorevole Roberto Trombetta”.
Un altro al posto di Nicola Porro avrebbe detto: “Trombetta… Questo nome non mi è nuovo: io ho conosciuto anche suo fratello sa!… Chi è che non conosce quel…trombone di suo fratello! Bravo! Una famiglia dedita al servizio pubblico e all’aiuto reciproco…”.
E infatti sul socio Paolo Posteraro afferma: “Lo avrei anche potuto nominare, ma siccome io ho un’ossessione maniacale proprio per il rigore quando amministro, non l’ho fatto”. Infatti ha preferito farlo nominare, dal fratello Trombetta bis sindaco di Cosenza amministratore all’Amaco e in un’altra partecipata comunale. Poi ha nominato l’altro socio Ernesto Ferraro ad Amministratore delle Ferrovie della Calabria che a sua volta ha nominato suo consulente Posteraro. Il quale Ferraro, dirà Posteraro in una intercettazione, se ne approfitta della situazione e si è “pijato” una Maserati Ghibli che la Ytam srl aveva pagato 51 mila euro pagandola poco più di 16 mila euro.
Non contento di tutto ciò arriva alla fine la nomina di Posteraro a segretario dell’onorevole Siracusano, anzi di Matilde (senza cognome tanto garantisce… lui!), ma solo per le sue “qualità indiscusse”. Fu lui a proporsi e “sia io che lei ne fummo felici, appunto perché era uno che era stato capo della segreteria di due ministri”. E sticazzi. Mica lui si mette con uno qualunque: “.. dico che se fosse stato uno scappato di casa non ci avrei fatto società. E’ uno che aveva incarichi anche ben prima di essere mio socio, perché è un giornalista che ha fatto l’autore di trasmissioni televisive nazionali, è stato il capo della segreteria di due ministri”. Peccato però che il nostro Robertino Trombetta sia una persona così riservata e modesta. Altrimenti correvamo il rischio che uno come Paolo Posteraro ce lo saremmo ritrovato a presentare già il Capodanno Rai di Reggio Calabria, previo consenso di Francesco Cannizzaro, ma certamente lo ritroveremo al prossimo Capodanno da Cosenza… Auuuuuu









