Calabria, dove i bandi Pnrr sono solo per gli amici
E’ di qualche giorno fa la notizia che la “… Regione Calabria intende effettuare una ricognizione per intercettare l’eventuale presenza di progetti di natura infrastrutturale…. La ricognizione è finalizzata esclusivamente ad individuare un parco di progetti nella disponibilità degli Enti locali immediatamente cantierabili che presentano le caratteristiche definite ai successivi punti…….– alla data di pubblicazione del presente atto di ricognizione, essere dotati di progettazione esecutiva già approvata con idoneo atto amministrativo dall’ente Locale, in linea con il prezziario delle opere pubbliche della Regione Calabria anno 2023 (approvato con D.G.R. n. 167 del 13/04/2023, pubblicata sul BURC n. 99 del 02/05/2023);…… – la chiusura finanziaria dell’intervento (ivi incluso il rilascio del certificato di regolare esecuzione) avvenga entro il 10 dicembre 2023…”.
C’è la necessità di spendere una marea di soldi del PNRR entro il 31/12/2023 …. o si perderanno. Ma qualcuno (Dipartimento Programmazione) in Regione si è reso conto che non c’è più tempo.
Allora meglio aiutare gli amici e, per il resto dei soldi che torneranno indietro, meglio dare la colpa ai Comuni che non si sono fatti trovare pronti…. Eh sì, perché saranno premiati i Comuni con progetti esecutivi già pronti (e quindi con autorizzazioni già ottenute). Ma non basta: i progetti devono essere già adeguati al prezziario regionale pubblicato il 2 maggio scorso. Cioè i Comuni avrebbero dovuto avere progetti esecutivi già pronti, ottenendo le dovute autorizzazioni (che generalmente si ottengono dopo mesi), in soli 20 giorni.
Non solo, ma i lavori dovrebbero terminare con il relativo collaudo entro il 10 dicembre. Praticamente impossibile per i Comuni. A meno che qualche comune “amico” non era già a conoscenza di questo assurdo programma della Regione Calabria e si fosse preoccupato di predisporre progetti senza che fosse uscito alcun bando. Ma fino ad oggi non è mai successo che un comune fosse così virtuoso e previdente.
Ma oltre a questo potrebbe esserci anche un’altra spiegazione: la Regione vuol far cadere la responsabilità del mancato utilizzo di milioni di euro del PNRR, sui comuni che non hanno presentato progetti.
Non abbiamo capito ancora bene se questo errore di valutazione dei tempi di programmazione è stata solo una mancanza del capo del Dipartimento Programmazione Maurizio Nicolai, trasformista e intrallazzino per vocazione, genero del giurassico Cesare Marini, già autore di sperperi mirati quando disponeva i fondi dell’Arcea e ormai precipitato da tempo nella deriva forzista o una scelta ponderata del duo NICOLAI-OCCHIUTO.
La conseguenza è che dopo i circa 300 milioni di euro persi sull’idrico, la Calabria rischia di perdere altre centinaia di milioni di euro per l’incapacità di Nicolai e Occhiuto, campioni assoluti del parassitismo sociale calabrese. Aspettiamo di capire a chi Robertino affibbierà la responsabilità e se salterà la testa di Nicolai. Perché, in perfetto stile Occhiuto, se è necessario salvarsi il culo, ci sarà sempre qualche testa pronta a cadere per la causa.
Il tutto contornato dal mutismo dei sindaci di Anci Calabria e delle Procure corrotte calabresi di Catanzaro, Vibo e Cosenza.