Dalla lettura della stampa di regime di questi ultimi mesi, a parte la crisi idrica che ha raggiunto ormai vette tragicomiche in tutta la Calabria, abbiamo appreso che la malapolitica – peraltro senza successo – ha deciso di far fallire la società Congesi di Crotone che gestisce il servizio idrico nella città di Piyagora. Ma non sarebbe stato opportuno far fallire anche Sorical, vista e considerata la mole dei debiti?
Dopo 4 anni (il primo anno con la guida alla Regione Calabria della Santelli e dopo con altri 3 anni di Occhiuto il parassita), in Calabria non riesce a partire il ciclo integrato dell’acqua con la riscossione diretta della tariffa… In questa maniera si stanno perdendo centinaia di milioni di euro di finanziamenti da parte della Comunità Europea. Questi soldi la Calabria non riuscirà più a recuperarli perché se li stanno prendendo le altre Regioni che sono già riuscite a far partire il ciclo integrato dell’acqua nella propria regione.
La cosa più opportuna e più veloce sarebbe stata – 4 anni fa – far nascere una nuova Azienda Regionale con zero debiti, nella quale far confluire tutti i dipendenti che lavorano attualmente in tutte queste piccole società che si occupano di acqua potabile e depurazione, Chiaramente, con Sorical fallita, questa nuova Azienda assumerebbe anche il suo personale.
Se in Calabria fosse partito 4 anni fa il ciclo integrato dell’acqua, la Calabria si sarebbe presa ad oggi tutti i finanziamenti che erano stati assegnati alla Regione da parte della Comunità Europea e tutti sarebbero stati più tranquilli, visto che non ci sarebbe stato nessun debito in quanto transitata in una società nuova….
La politica deve spiegare perché ha voluto salvare Sorical sapendo che si sarebbe perso più tempo per realizzare il ciclo integrato dell’acqua anche in Calabria con la conseguente perdita di finanziamenti da parte della Comunità Europea… Le spiegazioni, tutte clientelari e legate al potere, ovviamente ci sono e nessuna di queste fa onore a questi mezzi uomini che continuano a lucrare sulla pelle dei calabresi.