Un semplice consigliere regionale della Calabria prende tra le varie indennità oltre 12 mila euro al mese. Fino ad arrivare ai 17 mila euro dei Presidenti di Giunta e Consiglio regionale. Stiamo parlando del totale degli emolumenti che vanno a prendere dopo i tagli voluto dal governo Mario Monti nel 2012. Meglio conosciuti come taglio dei costi ella politica (sic). La scelta di abbassare le indennità fu in realtà un obbligo dettato dalla legge Monti n. 213 del 7 dicembre 2012. Al tempo all’Italia tutta era venuta la voglia di risparmiare e di tagliare i costi della politica. Purtroppo anche la Regione Calabria fu costretta ad emanare una legge e possiamo immaginare con quanta sofferenza. La legge maledetta è la n.1 del 10 gennaio 2013, guarda tu se questo è modo di inaugurare un nuovo anno. Una vera e propria indecenza, signora mia.
Prima si che era una vera pacchia. Come potrete vedere dallo schema, un consigliere regionale aveva tre voci di fondo: l’indennità di carica (cioè lo stipendio) + la diaria +le spese generali.
Vediamo le varie voci.
1) INDENNITA’ DI CARICA. Il Consigliere regionale prendeva di solo stipendio ( indennità di carica, sic) l’80% dello stipendio di un parlamentare nazionale. Un parlamentare nazionale guadagnava prima del 2013 quasi 12 mila euro di stipendio base, loro lo chiamano indennità così la gente non capisce di che si tratta e non fa il confronto con il proprio stipendio. Un consigliere regionale calabrese prendeva l’80% di questa somma, quindi andava a prendere di indennità/stipendio base oltre 9 mila euro. Ma non poteva finire qua.
2) DIARIA: La diaria sarebbe quel rimborso che viene dato ai parlamentari per le spese di soggiorno a Roma durante l’attività parlamentare. Un parlamentare aveva una diaria di oltre 4 mila euro. Già ci sarebbe da discutere sulla diaria dei parlamentari a Roma, ma diciamo che ci può stare visto che l’attività è quasi giornaliera. Ma la diaria ai consiglieri regionali per andare a Reggio Calabria dove vanno pochi giorni al mese (vedasi le sedute sparute del Consiglio e delle commissioni) è una cosa che non si capisce. Ma naturalmente anche ai nostri consiglieri regionale viene concessa la possibilità di cuccarsi il 65% della diaria parlamentare pari a euro 2.600.
3) SPESE GENERALI: Nonostante l’indennità di carica, la diaria e l’indennità di funzione c’era anche una voce di spese generali che variava dai 2,8 mila euro del consigliere semplice fino ai 3,5 dei presidenti di giunta e consiglio.
4) INDENNITA’ DI FUNZIONE: non sarebbe altro che i soldini che si prende in piu’ per le cariche ricoperte. All’epoca ai Presidenti di Giunta e Consiglio toccavano oltre 2,3 mila euro in piu’ al mese, agli assessori 1,7 mila euro, ai presidenti di commissioni e capigruppo 1,4 mila euro.
Insomma, un consigliere regionale semplice racimolava oltre 14 mila euro al mese fino ad arrivare ai Presidenti che sfioravano i 18 mila euro calcolando l’indennità di funzione.
TABELLA A
Arriva Mario Monti con la sua austerità e finisce la pacchia. Si fa per dire. Prima vara il decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174 che viene tramutato nella legge n. 213 del 7 dicembre 2012 con tutto l’art 2 che parla di riduzione dei costi della politica. Invece di un appello generico sulla bella politica, sul risparmio, sull’efficientamento, sul risparmio. Invece di un bel bla, bla, bla che ti fa questa Mario Monti? Indica i tetti massimi di retribuzioni dei consiglieri regionali e dei presidenti di regione. E impone come tetto massimo la Regione che spendeva di meno, il Trentino Alto Adige.
Ci sarebbe molto da dire sull’italianità degli altoatesini che sono mezzi tedeschi e non hanno le esigenze di noi popoli italici, ma purtroppo non c’è stato nulla fare e ci ritroviamo con un Presidente di regione che non può guadagnare piu’ di 13,8 mila euro e un consigliere regionale semplice che non può superare gli 11,100 mila euro.
Bella botta passare da 14 mila a 11.100 mila da un anno all’altro, un giorno all’altro è una cosa che può provocare uno shock permanente e danni all’equilibrio psico-fisico degli interessati. Furono certamente chiamate le migliori menti al capezzale dell’ammalato e se così non fu, ci fu partecipazione diretta dei consiglieri, dei collaboratori, degli autisti, dei portaborse per trovare una soluzione a questa vergogna nazionale e regionale.
Eureka, avrà esclamato il primo ad avere aguzzato l’ingegno e proposto la soluzione che poteva portare almeno ad attutire questa vergogna che si sarebbe tramandata da generazione a generazione. E se agissimo sulle varie voci? Avranno pensato i nostri eroi. Ed ecco che i nostri eroi tirano fuori dal cappello la voce “spese per l’esercizio di mandato” in cui includono sia le indennità di carica e di funzione e sia le spese per l’esercizio di mandato. Mentre prima le spese generali bisognava giustificarle con scontrini, fatture e altro, adesso diventa un forfait omnicomprensivo.
Ma la genialità delle genialità, dovendo rispettare il tetto di 11,100 mila euro, è stata quella di inserire un forfait mensile per le spese di missioni per conto della regione Calabria, et voilà con delibera dell’Ufficio di presidenza del consiglio regionale n. 66 del 2013 si decide di concedere un altro contributo mensile forfettario ad ogni consigliere regionale, capo gruppo e presidenti di commissione di euro 1.036,86.
Per cui un consigliere semplice della Calabria sommando tutte le voci: € 5100 di indennità di carica + euro 6000 spese di mandato + euro 1036 di forfait per missioni, arriva ad un TOTALE DI EURO 12,136,88, Certo, di meno rispetto ai 14 mila euro dell’epoca premontiana e qui abbiamo la seconda genialata. Da una parte si diminuisce lo stipendio di base dal tetto di 6,700 euro loro a euro 5100 così pagano meno tasse e dall’altro si aumentano le spese di esercizio fino a 6 mila euro e si introduce il forfait di mille euro per le missioni, somme che sono esentasse.
Invece per il Presidente di Giunta e per quello del Consiglio, per i loro vice, per gli assessori, per il segretario questore ad integrare l’indennità di carica di 5100, e le 6 mila euro di spese di esercizio, si aggiunge l’indennità di funzione che varia dai 2 mila euro dei vice presidenti e questori fino ai 2700 euro dei Presidenti. E in più con la delibera dell’Ufficio di Presidenza n 16 del 28 Marzo 2103 si introduce il contributo riconosciuto per il noleggio auto o per utilizzo della propria autovettura.
Il rimborso varia dai 2.355 del questore ai quasi 3.900 euro dei presidenti. Anche per loro è un rimborso forfettario ed esentasse. In questo modo il Presidente della giunta e del consiglio regionale arrivano ad una retribuzione mensile di quasi 18 mila euro. I vice presidenti e gli assessori a oltre 16 mila euro. Il segretario questore a quasi 15 mila euro. L’ufficio di Presidenza del consiglio regionale dell’Epoca vedeva al vertice Francesco Talarico, i componenti che votarono queste delibere furono: Alessandro Nicolò, Pietro Amato, Giovanni Nucera, Francesco Sullo. Era la legislatura di Giuseppe Scopelliti presidente di regione che dettava legge in tutta la regione. Ma di certo su questa grande riforma erano in sostanza tutti d’accordo. Infatti nessuno ci ha più messo mano, mè le maggioranze di destra, né tanto meno quelle di centro-sinistra
Ciao riforma Monti, ciao.
Riepilogo nella tabella b
In pratica alla fine i nostri consiglieri regionali prendono quasi la stessa cifra di prima della riforma Monti. Altro che taglio dei costi della politica. Si è cambiato tutto per non cambiare nulla.
Tabella b
ALLA FINE DI QUESTO VIAGGIO, UNA DOMANDA NASCE SPONTANEA. RIUSCIRANNO I NOSTRI EROI A SBARCARE IL LUNARIO FINO A FINE MESE? AH… SAPERLO SAPERLO!