di Santo Gioffrè
DICONO CHE IL 31 DICEMBRE 2025 È UNA FINE. È qual è la fine se non c’è stato alcun inizio? Perchè la Calabria, ormai, è senza inizio e in eterna fine. I tempi di questa Terra sono in mano a broker che non si sa cosa manipolano, ma sono una grande vetrina dove il passante frettoloso tiene le mani in tasca e fugge via. Viviamo dentro l’etere delle prime narcosi dove ogni dimenticanza è lo specchio di ogni realtà e il chirurgo ricompone tutto a suo piacimento.
Siamo tutti morti, messi in fila ad aspettare il nostro varco che non ha un tempo perché è già quello che è dietro di noi. E in alto in tutto, c’è lui, il Potere per conto altrui, per i centri economici e politici che stanno nelle casseforti lombarde e nei palazzi della Garbatella, che porta a termine un’operazione di nicchia che puzza di cadavere lasciato ai cinghiali per una settimana. La gente non esiste. Il bandito non ha nemmeno la coscienza dello sguardo di pietà verso il viandante depredato. Io mi rinnovo perchè voi altri non siete che creta nelle mie mani. Vi impasto e vi modello perchè io posseggo l’arte di cuocere la terra.
Tra un anno, in Calabria, non ci sarà nulla. La povertà, che ormai morde il 40% della popolazione, è la pericolosa arma del potere di ogni despota. Lo Stato è una sovrastruttura dell’alienazione. Alle guardie feroci, solo sgherri del malgoverno, si affiancano i ladri, volontà portate dei vari satrapi che impastano carne e ossa dei Calabresi per ricavarne affari. La sanità pubblica è ricordo affisso in un quadro sopra la scrivania come un grande avo che si è inventato la fortuna della famiglia. Io m’inchino a quei manipoli di Resistenti che hanno la forza, ancora, di gridare e che sputano in faccia alla moltitudine di servi che cantano e ballano, come le scimmie ammaestrate, perché il padrone gli concede l’ultimo desidero a reti unificate, prima di passarli alla macelleria sociale che è il Piano di Rientro e che, finché esiste, dà speranza e potere. Siamo organi in vendita. Siamo spiriti che vivono i giorni del niente. Fuggite da questa Terra. Finché siete in tempo. Questa è una Terra maligna perché non saprebbe vivere altrove. Siamo tutti morti che mangiano il panettone. Siamo il primo esperimento Europeo di annullamento di un’entità non per genocidio da armi, come a Gaza, ma per perdita totale di materia grigia e perché siamo dentro, ormai, una dittatura.









