Calabria Etica, i soldi dei poveri (anche) ai clienti di Fausto Orsomarso

Ecco due volti belli della destra che avanza: a sinistra Carmine Passarelli, esperto in comunicazione e pubblicitĂ  e a destra Fausto Orsomarso, candidato alle regionali. Passarelli detta la strategia e Orsomarso, attento, memorizza.

Questo scriveva il Quotidiano prima delle regionali del 2014 commentando il bel rapporto tra Orsomarso (una trentina di chili fa…) e Passarelli. Sì, perchĂ© l’astro nascente (!) della destra cosentina – oggi addirittura senatore dopo quasi 3 anni fallimentari da assessore regionale – oltre al rapporto professionale, con il Passarelli è legato anche da vincoli di parentela. La sorella Giada infatti ha sposato il fratello di Orsomarso, il caro Fabrizio.

E allora, vi chiederete, qual era la strategia indicata dal buon Passarelli all’amico del cuore per vincere la battaglia, sedersi in Consiglio regionale e beccare 10mila barbettoni al mese senza far nulla?

Beh, la strategia puntava dritta a un po’ di gente da imbucare in una serie di carrozzoni in maniera tale da far aumentare i consensi e arrivare al traguardo. E se sui falsi precari dell’ASP di Cosenza il “pallone gonfiato” della Cittadella l’ha fatta franca, tutti sanno e anche con dovizia di particolari della “campagna di assunzioni” portata avanti dal prode Orsomarso all’interno di Calabria Etica, ente in house della Regione ovviamente fallito come tutti i carrozzoni in mano alla malapolitica.

Sì, avete capito bene. Proprio Calabria Etica, il fetido carrozzone pieno di clientes et parentes ai quali andavano i soldi che dovevano essere investiti nel Credito sociale e quindi per i nuclei familiari in difficoltà. Con tanto di contratti firmati il 10 novembre 2014, a 13 giorni dalle elezioni regionali. Più o meno come i falsi precari, che vennero assunti il 21 novembre, due giorni prima del voto. In questa squallida vicenda non sono implicati soltanto quelli che sono stati arrestati ma anche tutti quei colletti bianchi come avvocati e commercialisti che hanno preso bei soldini e i consiglieri regionali che hanno piazzato i loro parenti e amici tra gli assunti. Che bellezza!

Evidentemente la strategia indicata da Carmine Passarelli a Fausto Orsomarso, che in effetti era attentissimo e memorizzava (eccome se memorizzava!) portava dritta almeno ad un’assunzione fondamentale. Quella di sua sorella, nonchĂ© cognata di Orsomarso, Giada Passarelli.

E non solo. PerchĂ©, da una rapida lettura di tutto l’elenco di questi papponi, si trovano tanti altri sodali dell’Orsomarso, che da astro nascente (!) della destra calabrese e magari anche nazionale, gradatamente è diventato il “pallone gonfiato” (ora sgonfiato dopo le vicissitudini delle discoteche, dei gadget e del turismo con le tragicomiche fioriture algali che gli hanno provocato grandi figuracce e l’hanno reso una barzelletta che cammina) che è.

Renato Caforio, ormai storico “camerata”, che in molti hanno conosciuto come operatore de “Il Delfino” ma anche per la sua attivitĂ  politica vicina ad Alleanza Nazionale prima e a tutte le storie di Orsomarso successivamente. Fino al punto di trovargli un posticino anche a Calabria Etica. Che male c’è?

Vito Di Nardo, detto “il piattaro”, fratello di Lino, altro elemento-base del cerchio magico di Orsomarso, desideroso di arrotondare i bilanci familiari. E che sarĂ  mai un posticino a Calabria Etica? Entra pure tu, suvvia.

E che non si dica che Fausto il benefattore premia soltanto gente un po’ in lĂ  con gli anni come Caforio e Di Nardo, perchĂ© nel carrozzone c’è stato posto anche per i piĂą giovani. Per esempio, Francesco Perfetti, giovane in cerca d’autore e di guadagno, così fedele a Faustino suo da accettare anche la candidatura nella sua lista “Cosenza positiva” a sostegno di Mario Occhiuto.

Per esempio, Gianluigi Verta da San Marco Argentano, uno dei cosiddetti “Orsomarso boys”: vida cchi ti pigli compa’.

Bastano? Massì che bastano, se è vero – com’è vero – che ‘sto gran paraculo s’è seduto pure al tavolo principale del “magna magna”. PerchĂ© Orsomarso si sgola a ripetere che i politici calabresi non sono tutti uguali ma, nella pratica, si comporta esattamente come gli altri. E i soldi poi li ha gestiti addirittura con un assessorato, che passerĂ  alla storia come il piĂą fallimentare dalla nascita della Regione (1970). Della serie: la destra che avanza coi… soldi dei poveri. Che male c’è? Così fan tutti!