L’Alta velocità Ferroviaria in Calabria? Sarà l’ennesimo miraggio, praticamente quello che avviene ormai da quarant’anni in questa Regione. La Calabria, oramai non è un segreto per nessuno, è quella terra dove si fanno delle promesse, ma poi gli interventi sono molto limitati, sia in termini di impatto e sia in termini di risorse. È quanto si legge in un comunicato di Fillea Cgil Calabria.
Anche per l’Alta Velocità Ferroviaria c’è il rischio che resti una vera e propria chimera per i calabresi – prosegue la nota della sigla sindacale -. Il nuovo progetto, infatti, prevede un tracciato completamente differente rispetto all’attuale da Salerno – Reggio Calabria, con un allungamento di percorso di circa 50 chilometri che attraverserà le montagne da Praia a Mare a Tarsia. L’intero intervento viene stimato in 22,8 miliardi di euro. Una cifra stratosferica, con importanti ricadute occupazionali nel settore delle costruzioni.
Realizzare un’opera del genere in poco tempo – si legge ancora -, così come viene preventivata, per noi della Fillea Cgil Calabria, risulta quasi impossibile, ma la cosa più drammatica e che ci ha lasciato e ci lascia sbigottiti e aver appreso che non esiste per il progetto dell’Alta velocità calabrese nessuna forma di copertura finanziaria né Europea, nè del PNRR e né nella programmazione Italiana. Qualora questa linea ferroviaria venisse realmente realizzata, come Fillea Cgil ci chiediamo e chiediamo, che fine faranno le due linee ferroviarie attualmente esistenti, quella Jonica e quella Tirrenica?
Sarebbe, inoltre, opportuno capire il destino di queste 2 infrastrutture ferroviarie, considerato che la linea dell’Alta Velocità dovrebbe avere al massimo 3 stazioni, Reggio Calabria, Lamezia Terme e Cosenza, altrimenti non rientrerebbe nei canoni dell’Alta Velocità. Si immagini, per un momento, quale percorso un cittadino di Crotone dovrebbe fare per raggiungere Lamezia. Né pare possibile pensare ad un recupero della linea jonica, considerato che gli stanziamenti previsti sin dal 2017 nell’accordo di programma tra Regione, Stato e Ferrovie sono stati abbondantemente impiegati altrove.
Noi pensiamo che sarebbe utile da subito potenziare le infrastrutture presenti per dare ai calabresi servizi di qualità in termini di collegamento. Per questi motivi – conclude la nota -, prima di parlare di autonomia differenziata, il governo dovrebbe dare la possibilità a tutti di partire dallo stesso livello anche in termini di infrastrutture. Purtroppo per il Sud e per la Calabria non è così.