Diceva il buon Darwin sull’origine della specie: “… gruppi di organismi di una stessa specie si evolvono gradualmente nel tempo attraverso il processo di selezione naturale”. E la storia che segue racconta l’evoluzione della specie di alcuni “compagni” in quel di Cosenza. Quelli che a partire dalla metà degli anni ’80 diedero vita alla lunga stagione “sovversiva” della città.
Autonomi ed Anarchici cosentini stanchi della retrograda mentalità di una piccola città di provincia del sud, e di una politica sempre più corrotta e clientelare, divennero i protagonisti di una evoluzione culturale e sociale della città senza precedenti. Ispirandosi ai grandi movimenti degli anni ’70, e seguendone la scia, i compagni, sul finire degli anni ’80, riproposero alla città pratiche e linguaggi provenienti da quegli anni, come elemento di rottura con l’esistente.
Nacquero i primi gruppi e i primi collettivi e su tutto la controinformazione. L’arma principale contro il nemico di sempre: il capitalismo. Arrivarono le Radio libere e i Centri Sociali. Protagonisti indiscussi di quella stagione due compagni che più degli altri si contraddistinsero per la loro passione politica e voglia di rivolta. Rivolta contro il clientelismo, contro le ingiustizie, contro la repressione. Predicavano un mondo migliore e pari opportunità per tutti: Paride Leporace e Luca Ardenti. Gli inventori della controinformazione a Cosenza. Diedero vita anche, nell’allora nascente Radio Ciroma, a inchieste giornalistiche mettendo a nudo politici e corrotti che usavano la cosa pubblica per sistemare amici e parenti. Entrambi disprezzavano il clientelismo che negava al sapere e alle capacità proletarie ogni possibilità di emancipazione e di rivalsa sociale. Lottavano contro il degrado morale ed etico di una politica ladrona che impediva (ed ancora oggi impedisce) ogni possibilità di sviluppo culturale, economico e sociale alla nostra terra.
E’ chiaro che nella vita e nell’evoluzione della propria esistenza può capitare di cambiare idea. Ci sta. Non è questo il problema. Ognuno fa le proprie scelte. Quello che non è lecito però, è perpetrare le stesse odiose pratiche dei politici che un tempo contestavi. Pratiche che non hanno niente a che fare con il cambiare legittimamente idea. Puoi anche decidere di passare dall’Autonomia Operaia al Pd, ma quello che non puoi fare – se hai ancora una coscienza sociale e se pensi che i valori e i principi, di uguaglianza e pari opportunità, albergano in te a prescindere da tutto – è rubare la possibilità di riscatto sociale agli altri. Ovvero: se cambiare idea alla fine è servito solo per occupare un posto pubblico di rilievo e dispensare prebende e donazioni agli amici e agli amici degli amici, senza alcuna necessità pubblica, ma solo per becero clientelismo, vuol dire che il confine tra la legittimità di cambiare idea e il lestofantismo, è superato. Ed è quello che di seguito vi raccontiamo. Per carità, non c’è nessun illecito da sottolineare, ma Leporace dovrebbe spiegare se è giusto firmare stipendi da 3000 euro al mese, ad Ardenti e Loreto, senza che questi abbiano fatto mai un giorno di lavoro, senza spiegare la necessità di queste “assunzioni”, e senza aver mai promosso un “pubblico bando”.
I fatti.
Come molti ormai sanno in Calabria niente è come appare. In questi ultimi anni che ci hanno accompagnato verso la fine della seconda Repubblica, in Calabria, come sempre sottobanco, c’è un certo movimento nella classe “dirigente” regionale, con il piazzamento di decine di uomini superfidati di Gerardo Mario Oliverio alias Palla Palla. Strane e inconsistenti sono le attività della Calabria Film Commission di cui non sono ben note l’utilità e i risultati. Risulta invece chiaro che la CFC non è un ente di cui possiamo vantarne la trasparenza. Basta navigare sul sito ufficiale per capire che qualcosa di confuso c’è. Questo è l’organigramma: Presidente Giuseppe Citrigno (noto proprietario di qualche sala cinematografica di Cosenza), Presidente onorario Mauro Fiore, Alessandra Rotella alla segreteria e Vincenzo Iacovino consulente fiscale. Nel collegio dei revisori abbiamo Giovanni Parisi, Giuseppe Aloise e Giuseppe Greco.
Tutto ok, fin quando navigando tra le pagine degli atti amministrativi della Calabria Film Commission si possono reperire altre notizie. Nell’agosto 2016 grazie ad un accordo tra Regioni Calabria e Basilicata è stato nominato Direttore Pro-Tempore Paride Leporace. Ruolo che gli ha permesso, al pari dei Cinghiali e Madame Fifì, di nominare subito come consulenti dell’ente Luca Ardenti e Francesco Loreto, uomini superfidati di Oliverio a tremila euro al mese.
Ovviamente queste sono nomine politiche, infatti nessuno dei due consulenti è noto per conoscenze o affermazioni nell’ambito cinematografico. Si evince anche dalle determine di pagamento che Ardenti e Loreto sono alle “prime armi”, in materia di consulenti cinematografici, visto che emettono fatture solo alla Regione Calabria. Insomma tutto nella norma per Leporace.
Luca Ardenti, ex ciromista, per oltre 7 anni è stato il rappresentante del Comune di Cosenza all’interno del CDA di AMACO spa, azienda a totale partecipazione del Comune di Cosenza. Nominato da Eva Catizone con il sostegno dei Ds prima e del Pd dopo, Ardenti per sette anni si è occupato in AMACO spa di mobilità. Precedentemente era Direttore Artistico della Casa delle Culture di Cosenza. Ardenti è uno dei pochi uomini che è riuscito a rappresentare il Comune con Catizone, Perugini e si è fatto oltre un’anno in Amaco come rappresentante di fiducia del sindaco Occhiuto. Di certo per rappresentare tre amministrazioni diverse le sue capacità e conoscenze nell’ambito della mobilità saranno indiscusse.
Francesco Loreto è un uomo più defilato, di lui poco si conosce. Pare provenga da un’infelice esperienza nel mondo bancario con Credito Emiliano (CREDEM). E’ noto invece che Loreto ha una sorta di asse con Francesco Pezzulli della società romana Spazi Comuni, che valuta i Progetti Europei per conto della Regione Calabria. Nelle elezioni provinciali di Cosenza e nelle ultime regionali, Loreto è stato ideatore e animatore insieme al fratello Marco del Comitato Elettorale pro-Oliverio di Torre Alta Inferiore a Cosenza. Attivissimo durante la ricerca dei voti porta a porta in quella zona di Cosenza, Loreto era comunque approdato nella nave Oliverio quando l’asse con la Catizone era florido. Infatti tutti possono ricordare che il fratello dell’ex sindaca di Cosenza, Lorenzo, è componente dell’Ufficio di Gabinetto del Presidente della Regione, oltre ad avere interessi con un certo Ziccarelli in alcune società che lavorano per la Pubblica amministrazione.
Oltre che nella CFC, i due consulenti rappresentano Oliverio anche nella gestione del Museo del Fumetto di Cosenza nato quando Gerardo Mario era presidente della Provincia di Cosenza e affidato senza concorso alla Società Cluster di cui Loreto è il legale rappresentante e Luca Scornaienchi il Direttore Artistico. Insomma gente che campa solo di denaro pubblico e riesce ogni volta a occupare posti senza avere titoli e competenze. Certo è che per loro il problema disoccupazione non esiste.
Tutto secondo copione, quindi, altro che cambiare idea… La nuova “classe dirigente calabrese”, formata dai Leporace, dagli Ardenti e dai Loreto, non è altro che la servitù dei vecchi tromboni del Pd che prima combattevano. E’ questa l’evoluzione della loro specie.