Si è conclusa con l’assoluzione di tutti gli imputati e, per alcuni fatti, con la dichiarazione di prescrizione, la vicenda processuale che aveva coinvolto Adriana Toman, compagna dell’ex governatore Mario Oliverio, un avvocato e diversi funzionari della Regione Calabria, relativa a presunti illeciti negli affidamenti di contributi per la cultura che avevano riguardato sia il Centro per l’Arte “Achille Capizzano” di Rende, sia alcune compagnie teatrali. I fatti risalivano al 2017. I reati contestati erano turbata libertà degli incanti e turbata libertà di scelta del contraente. La pubblica accusa aveva chiesto la condanna per tutti gli imputati, ma il Tribunale di Catanzaro, all’esito dell’udienza, ha disatteso tale richiesta, emettendo una sentenza assolutoria. Un processo che si inseriva nel medesimo filone di contestazioni mosse nei confronti dello stesso presidente Oliverio.
Cadono quindi le accuse per Adriana Toman autrice e regista di testi teatrali, il critico d’arte Antonio Sicoli di Cosenza, il direttore artistico della Compagnia teatrale Porta Cenere Marco Silani di Cosenza, il coordinatore dell’Avvocatura regionale Gianclaudio Festa di Cosenza, l’avvocato presso l’Avvocatura regionale Dario Borruto di Reggio Calabria, il presidente della Commissione di valutazione per l’assegnazione dei fondi per gli eventi teatrali nel 2016 Pasquale Giorgio Piraino di San Costantino Calabro, e la componente della commissione Angela Rotella di Catanzaro. Gli imputati dovevano rispondere a vario titolo di turbata libertà degli incanti e turbata libertà di scelta del contraente.
Il primo episodio contestato sarebbe avvenuto nel giugno 2017. Secondo l’accusa sarebbe stato turbato il regolare procedimento per l’affidamento di contributi gravanti sul Fondo unico cultura, affidandoli direttamente, per la somma di 20mila euro, al Centro per l’Arte e la Cultura “Achille Capizzano”. L’altra vicenda riguarda invece il bando del 2016 per i circuiti teatrali suddivisi in tre macro aree. Accuse che però non hanno trovato conferma nel dibattimento. La difesa degli imputati era rappresentata dagli avvocati Marcello Manna, Massimo Petrone, Sergio Rotundo, Carlo Morace e Anna Vatrano.