NOTA STAMPA LA BASE COSENZA
Ci siamo già dimenticatə dell’uomo che qualche mese fa è morto davanti alla guardia medica chiusa di Falerna? Noi no.
La chiusura delle postazioni di Continuità Assistenziale, per carenza di personale, in numerosi paesi della provincia di Cosenza è un atto gravissimo ai danni del diritto alla salute dei cittadini calabresi. In un periodo in cui la popolazione di molte località quadruplica per il rientro degli emigrati e per l’afflusso turistico, privare intere comunità della guardia medica significa esporle a rischi enormi. La guardia medica è essenziale non solo per gestire le emergenze notturne e festive, ma anche perché molti medici di base sono in ferie e i pronto soccorso già al collasso.
Questo non è un episodio isolato: è il risultato di anni di politiche scellerate, portate avanti da governi di destra e di sinistra regionali che nazionali, che hanno smantellato la sanità pubblica. La nostra regione non è considerata strategica e viene trattata come una terra sacrificabile, un laboratorio di tagli e commissariamenti. Basti pensare che oggi il commissario alla sanità è Roberto Occhiuto, lo stesso che più di dieci anni fa applaudiva alla chiusura degli ospedali territoriali, voluta dal suo amico Scopelliti. Dove sono le assunzioni di personale, necessarie a garantire ai calabresi il diritto alla salute?
La chiusura di ospedali e servizi ha creato un deserto sanitario che oggi si traduce in ambulanze introvabili, attese interminabili nei pronto soccorso, e ora nell’assenza totale di assistenza in decine di comuni. I cittadini si trovano soli, costretti a percorrere decine di chilometri per ricevere cure, in una regione con infrastrutture stradali disastrate.
Non si può ignorare che questo svuotamento della sanità pubblica contribuisce all’aumento dei profitti della sanità privata, i cui proprietari siedono troppo spesso nei consigli regionali o orbitano attorno alla politica locale. La salute diventa così merce, e i cittadini sono spinti, per disperazione, a pagare di tasca propria cure che dovrebbero essere garantite.









