I FALLIMENTI DI ROBERTO OCCHIUTO: MARE SPORCO E INCENDI, NON E’ CAMBIATO NULLA
L’”attentato” a villa Occhiuto a Belvedere (perché di attentato si è trattato, l’ha stabilito… il Corriere della Sera!) ha ridato fiato alla propaganda live del famigerato Capitan Trinchetto in salsa cusentina. Per un mese, quando la Calabria bruciava, era piombato il silenzio sui famosi droni a caccia di piromani e incendiari, ora dobbiamo riascoltare tutto l’armamentario del lessico occhiutiano con i media finanziati con i soldi dei cittadini calabresi al guinzaglio (con tutto il rispetto per i cani “veri”) a rilanciare le sue cazzate.
Tolleranza zero…. Caccia ai piromani… nessuno ci fermerà… andiamo avanti. Sì, avanti verso il precipizio, verrebbe da dire. Nel colloquio-intervista al Corsera conclude il suo dire ampolloso e vuoto con il solito proclama: “… Andremo avanti nella nostra campagna per contrastare la stupidità di questi imbecilli: devono sapere che noi non ci facciamo intimidire. Anzi, raddoppieremo gli sforzi per stroncare sul nascere le intenzioni di piromani e incendiari. Ma anche di coloro che inquinano e scaricano abusivamente rifiuti nei fiumi o in mare”. Fuacu mia dicimu a Cusenza o focu meu spostandoci più a sud della Calabria.
C’è da rabbrividire al pensiero di ciò che cii toccherà assistere nel 2024. Cchiu’ droni pe tutti e cchiu’ battelli in Calabria. Già ci immaginiamo una montagna di pilu, droni e battelli che sorvolano i cieli calabresi e solcano i nostri mari dallo Jonio al Tirreno, Stretto compreso. E già, perché la seconda mitica battaglia del Capitano Trinchetto è stata quella della pulizia del mare.
L’inizio catastrofico della stagione estiva con il mare sporco di Pizzo, che portò alle lagnanze e alle denunce dei cittadini (a proposito l’azione coordinata tra le Procure di Vibo e Lamezia che fine ha fatto?), aveva portato il cazzaro cusentino a più miti consigli dirottando i suoi post alla lotta senza quartiere contro i piromani e gli incendiari. Poi alla lunga anche questa narrativa ha mostrato la corda e quindi a metà settembre, in grave astinenza da cazzate, ritorna sul suo cavallo di battaglia dell’anno scorso con una giornata dedicata al mare.
Mercoledì 13 settembre alle ore 10.00 presso l’“Hang Loose Beach di Gizzeria Lido”, si è svolto il grande evento: “Demo Day Task Force Calabria”. Minchia, come suona bene… demo day task force Calabria. Lui, il cazzaro de noantri, fa come noi calabresi: noi mettiamo il peperoncino ovunque, lui ficca l’inglese (non sa parlare in italiano, ergo passa alla lingua straniera…) su tutto. Suona bene, impressiona, copre il vuoto assoluto delle idee e delle cazzate annesse. Demo day task force Calabria… e che cos’è ? Una esercitazione militare pro Ucraina? O contro la ‘ndrangheta?
Intimoriti da cotanto titolo, abbiamo cercato di “decifrare” le parole biascicate dal somaro prestato alla politica nel suo mitico post su facebook. Un video leggendario di cui si parlerà nei decenni anche perché nel frattempo è scomparso dalla pagina facebook del presidente-parassita (forse un ritorno di vergogna o per colpa dei commenti, che erano troppo affettuosi?). E allora ve lo raccontiamo noi questo video che abbiamo avuto la fortuna di vedere a suo tempo. Grande novità: per la prima volta via la camicia bianca d’ordinanza ed ecco una camicia a strisce azzurrine e bianche, sorriso ammaliante (ma sarebbe meglio definirlo ghigno…) a favore di telefonino, eloquio artatamente veloce (si vede che si sforza di parlare veloce per coprire il suo insopportabile slang cusendino…) supportato dalla lettura di appunti a dimostrazione che almeno sa leggere e (forse) anche scrivere. Il nostro presidente-condottiero ci tranquillizza subito: la Demo day task force Calabria non è una esercitazione della Nato in terra di Calabria ma semplicemente la giornata celebrativa dei grandi risultati conseguiti dalla nostra regione per il mantenimento del mare pulito.
Cosa grossa uno penserà con tutto questo inglese: tra la location e il titolo c’è da rimanere senza fiato. La battaglia degli incendi il nostro presidente-condottiero l’ha vinta con il suo battaglione regolare di 30 droni. La campagna mare pulito è stata vinta grazie ad una flotta invincibile di 6 battelli antinquinamento, sottomarini rov, droni aerei, sorveglianza idraulica, prelievi Arpacal e della impareggiabile Anton Dohrn del mitico Silvio Greco (destra o sinistra basta che si magna ….). Il resoconto è un susseguirsi di dati che impressionano per la loro grandezza e importanza. Per toni trionfalistici assomiglia ai tanti bollettini occidentali sulla vittoria dell’Ucraina e la fine della Russia.
Tenetevi forte, i dati sono impressionanti. 6 battelli antinquinamento in appena 60 giorni, pardon 39 giorni, hanno raccolto 2 tonnellate di spazzatura nel nostro mare. I battelli hanno “pulito” il mare Tirreno e sono stati impiegati nei porti di Tropea, Vibo Valentia, Amantea, San Lucido, Belvedere e San Nicola Arcella. Allacciate le cinture perché sta per arrivare la notiziona: i 6 mitici battelli sono le nuove Caravelle di Cristofaro Colombo, infatti il nostro presidente-ammiraglio ci informa che hanno fatto 4 mila miglia… sentite popolo…ascoltate…. La distanza che separa Vibo da New York. E non finisce qui, aggiungeteci 4.500 controlli con i sorveglianti idraulici e 3 mila prelievi dei laboratori mobili. Boom, Boom Boom.
Una volta che il cittadino calabrese medio si è ripreso dalla raffica di super notizie che dimostrano come la Calabria sia la regione più attenta del globo terracqueo ai problemi dell’inquinamento marino, ci è venuta voglia di andare a studiare questi dati. Allora nella nostra ignoranza assoluta di matematica con i pochi ricordi delle scuole superiori abbiamo esaminato i dati del successone. Quindi i nostri mitici battelli hanno fatto 4 mila miglia, non cadauno ma tutti insieme. Siccome i battelli sono 6 e i giorni utilizzati sono 39, abbiamo che 4.000 / 6 battelli = 667. Cioè ogni battello ha percorso 667 miglia e siccome i giorni di utilizzo sono 39, esce fuori che ogni battello ha percorso 17 miglia al giorno.
Ogni battello – ci dicono sempre i dati del nostro presidente-ammiraglio – è stato utilizzato tutti i santissimi giorni e ogni giorno 7 ore. La velocità massima di un battello Pelikan è di 9 km all’ora che corrisponde a quasi 17 km, quindi in quasi 2 ore alla massima velocità avrà coperto il percorso effettuato. Certamente non sarà andato al massimo della velocità perché doveva ripulire il mare e raccogliere la spazzatura, ma di certo 17 miglia in un giorno ci sembra un po’ pochino. Per non parlare poi della robaccia raccolta pari a 2 tonnellate. Anche qui se andiamo a dividere per i battelli utilizzati e per i giorni esce fuori che ogni battello ha raccolto 340 kg di rifiuti. Troppo? Poco ? Giudicate voi. Naturalmente non si dice che tipo di rifiuti sono stati raccolti, solidi o liquidi. In ogni caso facendo una media si può dire che ogni battello ha raccolto 4165 bottiglie di plastica (che corrispondono ad una tonnellata) e 835 litri di sostanze oleose.
In pratica significa ripulire il mare con un secchiello senza considerare che dopo lo sporco ritorna se non si vanno ad aggredire le cause di fondo dell’inquinamento marino. Senza contare le emissioni che si creano nel mettere in piedi questi processi. I battelli saranno anche ecologici, ma vanno anche considerati i costi di realizzazione del battello, i costi di manutenzione, di smaltimento, e l’impatto di costruzione e smaltimento. E poi sarebbe interessante conoscere i costi di questa operazione per la stagione 2023 e quelli della stagione 2022. Ma di tutto questo nessuno parla, non parla Capitan Trinchetto, non parla la stampa di regime, non parlano le associazioni ambientaliste da Legambiente al WWF. Quello che rimane è il dato di fondo: il mare calabrese (vedi ii dati Legambiente nazionale Goletta Verde) malato era e malato rimane. A giorni di mare splendido seguono giorni di mare torbido, oleoso, verde. Il dramma è che il passaparola tra i turisti li tiene lontani dalla Calabria che viene vista come una metà secondaria, di ripiego. Le cure di Occhiuto sono solo palliativi inutili, propagandisti e costosi. Il problema è che il nostro mare può essere guarito, non è un malato terminale a cui dare dei palliativi. Avrebbe bisogno di un buon medico e di una equipe valida. Ma qui si pensa solo alla propaganda e al business. Speriamo che Forza Mafia ci dia una mano per le Europee: speriamo che Tajani obblighi Trinchetto ad andarsene in Europa e ce lo tolga dai co…. pardon, dai droni e dai battelli…