UOMINI E DONNE DI CALABRIA. E POI PERSONAGGI E PERSONAGGETTI 2023… IN CERCA D’AUTORE.
ROBERTO OCCHIUTO: il Giotto della cazzata
L’erede indiscusso di Giuseppe Scopelliti. Lui portò in riva allo stesso “Miss Italia nel Mondo” e sganciò alla Rai 300 mila euro. Raddoppiati l’anno dopo con altri 380 mila. Nessuno pensava che altri avrebbero raggiunto vette più alte, fino all’arrivo di Robertino da Cusenza. Suo erede naturale, porta in Calabria il Capodanno di Amadeus per un pugno di milioni di euro. Entrambi annunciavano la nuova narrazione della Calabria, turisti non se ne sono visti né allora né adesso. Debiti tanti e noi paghiamo. Giotto supera Cimabue
Giuseppe Scopelliti: il Cimabue della minchiata
Dopo le disgrazie giudiziarie si riscopre narratore di successo. Il suo libro viene presentato in ogni dove e venduto perfino nelle scuole. Intanto in politica può vantarsi di essere stato il maestro di Roberto Occhiuto. Il Cimabue della politica calabrese.
Anton Giulio Grande: benefattore del Nord
Con la sua presidenza la Calabria Film Commission ha raggiunto vette megagalattiche. Oltre ad essere il cuore pulsante o il passacarte del Capodanno di Amadeus in Calabria distribuisce soldi e sponsorizzazioni a chicchessia. Memorabile la sponsorizzazione a suon di centomila euro alla serie tv Monterossi ambientata a Milano con una spruzzatina di Calabria tanto per gradire e scucirci qualche bigliettone. Per 10 minuti in Calabria abbiamo sganciato 300 mila euro e la regione Lombardia nulla… A noi Milano ci fa un baffo.
Giuseppe Giuliano: come un gatto in tangenziale
Nominato dal suo amico Roberto Occhiuto commissario dell’Asp di Vibo Valentia nel febbraio 2023, dopo pochi mesi viene sospeso dal Gip di Catanzaro dall’esercizio dei pubblici uffici. Il tutto mentre ancora riecheggiavano nell’area e sui giornalini di Calabria le parole del Commissario Occhiuto che con lui solo i meritevoli venivano promossi… Mmucca liù
Carlo Maria Medaglia: secondo gatto in tangenziale
Nominato sempre da Roberto Occhiuto commissario dell’Arpacal Calabria non ha tempo nemmeno per insediarsi che viene arrestato per un imbroglio alla Link Campus University di Roma. E non è l’unico. Toccate ferro…
Fabio Borrello: terzo gatto in tangenziale
Viene nominato commissario per lo scioglimento dei Consorzi di bonifica, epica riforma del Presidente Occhiuto. Presentato come uomo tutto d’un pezzo per gli ottimi risultati conseguiti a Catanzaro dopo pochi mesi scappa senza dare nessuna giustificazione plausibile alle sue dimissioni (anche se tutti sanno il perchè). Fa sapere che si è dimesso per motivi di famiglia, un po’ come nella vecchia Unione Sovietica. Nostalgia canaglia
Gianvito Casadonte: meglio conosciuto come GianMelo, figlio di Cetto
Il suo Magna (Magna) Graecia Film festival sta al cinema come il presidente del Cosenza Guarascio sta al calcio. In anni e anni di bla bla bla non si ricorda un film in prima visione nemmeno a pagarlo a peso d’oro. Solo passerelle e colonne d’oro distribuite a iosa. ‘Ndo cojo cojo..
Nicola Fiorita: cambia vento o contro vento per me pari sono
A Catanzaro ci si aspettava la rivoluzione, per adesso si sopravvive tra un rimpasto di giunta ed un altro, tutto a favore degli uomini dell’avvocato Talerico, mitico erede di… Tallini, facendo fuori dalla giunta le poche personalità della società civile che c’erano. E come se non bastasse a Cambiavento, gruppo vicino a Fiorita subentra Controvento, vicino a Talerico che si aggiudica gli eventi natalizi a Catanzaro con un affidamento diretto dopo poco revocato per la vergogna. Comunque, sempre di vento si tratta.
Maria Limardo: sopravvissuta
La sindaca di Vibo Valentia riesce a portare a termine la sua consiliatura, nonostante membri importanti della sua maggioranza e del consiglio comunale vengano sfiorati dall’indagine Rinascita Scott. Di riffe o dii raffe arriva alla fine del 2023 con l’annuncio dell’apertura del nuovo teatro. Conferenza stampa con ii suoi predecessori, tutti felici e contenti, invece di sprofondare per la vergogna. Ci sono voluti 25 anni per questo miracolo e non è detto che sia tutto a posto.
Rosaria Succurro: il nulla al potere
Ne ha fatta di strada Rosaria Succurro da quando era “soltanto” una bella ragazza che vendeva pubblicità. Da quando Mario Occhiuto ha avuto la brillante idea di arruolarla in politica non s’è fermata più anche perché, nel frattempo, si è legata ad uno dei peggiori imbroglioni del sistema politico cosentino, tale Marco Ambrogio meglio conosciuto a Cosenza e provincia come il “comunista col culo degli altri” e ormai perfettamente funzionale ai desiderata di… Forza Italia. Rosaria non è stata mai una donna di “cultura” e nel corso degli anni, fin da quando era solo assessore del cazzaro, ha accumulato figure barbine di tutti i tipi. Oggi che è sindaco di San Giovanni in Fiore e pure presidente della Provincia il suo “mediocre e confuso sapere” che – come diceva Beccaria – è meno fatale dell’ignoranza e il suo innato cattivo e oseremmo dire pacchiano gusto ha definitivamente irritato migliaia e migliaia di cittadini. Ma non c’è dubbio che il malcontento maggiore stia venendo fuori da San Giovanni dove tantissima gente sta scoprendo solo ora chi sono la regina capra e suo marito imbroglione.
Franz Caruso: burattino ammaestrato della paranza
Chi sperava di vivere una nuova stagione politica e di rinascita sociale e culturale della città di Cosenza, a tirare la somma del lavoro politico e dell’azione amministrativa svolta in questo 2023 dal sindaco Franz Caruso, sarà di sicuro rimasto deluso. Se si osservano i fatti con obiettività. Franz si è rivelato l’ennesimo burattino manovrato dalla “cupola” che da decenni soffoca la città. È evidente, per chi vuol vedere, la sua totale incapacità di far valere gli interessi dei cittadini quando bisogna mettere in discussione gli affari degli amici degli amici. Non consiste in questo il suo mandato. Anche se in pubblico fa credere il contrario, ma nei fatti anche la sua amministrazione si è dimostrata completamente asservita al potere della paranza che di “interessi” conosce solo i suoi. Franz sin dalla sua candidatura ha barattato con le potenti famiglie politiche e massoniche cittadine la sua autonomia e dignità politica, per il pennacchio da sindaco. Franz sa bene che ci sono cose che al Comune nessuno può toccare, e che sono di esclusiva pertinenza della paranza. E per quanto vada dicendo in giro in questi giorni, tutto quello che elenca come “politica del fare per i cittadini” ha poco a che vedere con gli interessi degli stessi, e tanto invece con gli intrallazzi della paranza che gestisce e controlla, con piglio mafioso, ogni pubblico affare in città
Doris Lo Moro: first lady Pd
In una clamorosa intervista tv di cui si è parlato per giorni e giorni nel condominio di casa sua, Doris Lo Moro annuncia il ritorno alla politica. Si dichiara pronta a sacrificarsi per il bene del Pd per guidare le truppe alla riconquista della città di Lamezia Terme. La popolazione tutta, memore dei disastri combinati da assessore regionale alla sanità, conoscendo il masochismo dei gruppi dirigenti del Pd, la supplica a non compiere tale sacrificio e di godersi la pensione. Nel frattempo il sindaco Mascaro ringrazia sentitamente.
Enza Bruno Bossio: first lady Maison Adamo
Lei continua a lottare per difendere gli ultimi brandelli di potere che rimangono alla Maison Adamo. Gli oppositori interni guidati da Iacucci e Bevacqua le vogliono sottrarre il controllo della federazione dii Cosenza, ma sarà una lotta lunga e spietata. Il controllo sul sindaco Franz Caruso rimane quasi totale, così come il trasversalismo con la destra della famiglia Occhiuto. Lei spera sempre nel riconteggio dei voti per ritornare in parlamento e corriamo il rischio di trovarci le due famiglie Adamo e Gentile di nuovo a Montecitorio…
Amalia Bruni chi?
Scelta direttamente da Letta tramite il suo plenipotenziario in Calabria, tale Francesco Boccia, meglio conosciuto come marito della Di Girolamo, penosa conduttrice televisiva, doveva essere l’alternativa di sinistra a Roberto Occhiuto. Si proclama capo dell’opposizione ma nessuno la calcola, finisce a guidare il gruppo misto di se stessa fino a quando non ci entrano altri due consiglieri che la sbattono fuori. Rientra nel Pd e vive la vita da consigliere regionale in un anonimato assoluto e imbarazzante.
Nicola Irto e il Pd: voltagabbana
Certi della vittoria di Bonaccini (!), lui e tutti i consiglieri regionali salgono sul carro del grande favorito alle primarie. Avviene l’impensabile e vince la Elly Schlein e loro si adeguano da bravi voltagabbana e diventano dalla sera alla mattina tutti ammiratori e seguaci della Schlein. Povera politica.
Anna Laura Orrico e il M5S in Calabria: desaparecidos
Dopo la scappata di Carmelo Massimo Misiti da coordinatore regionale M5S si apre una guerra tra le donne del M5S che dura mesi e mesi. Alla fine Giuseppe Conte sceglie Anna Laura Orrico come coordinatrice regionale, la nomina avviene a luglio e in questi mesi nessun segnale di vita politica è dato segnalare. E non è che con la delegazione parlamentare e con il gruppo regionale vada meglio, vita piatta e iniziative zero. Vivono sulle iniziative romane di Giuseppe Conte. A Roma leoni, in Calabria…
Opposizione: chi l’ha vista?
Roberto Occhiuto può dormire sonni tranquilli, con questa opposizione arriva al 2050. Ogni tanto arrivano comunicati e dichiarazioni dal gruppo consiliare Pd, guidato da Domenico Bevacqua, servirebbe l’intelligenza artificiale per capirne il contenuto. Mentre si capisce molto meglio, specie in provincia di Cosenza, perché lo chiamano “Chiù Chiù”. Siamo all’arabo puro o meglio al cosentino pasticciato. Se poi prende la parola Raffaele Mammoliti da Acquaro, peggio mi sento. Ma il Pd è sempre stato pappa e ciccia anche dall’ opposizione, il tragico è che nessun segnale di vita arriva nemmeno dal M5S e dal gruppo De Magistris. Federica Sciarelli ha in programma una puntata di Chi l’ha visto? Nessuna speranza di trovarne traccia.
Gruppo Misto: labirintite
Il labirinto di Cnosso era più facile da capire. All’inizio legislatura c’era solo la Amalia Bruni, dopo un annetto sono entrati Antonio lo Schiavo dal gruppo De Magistris e Antonello Talerico da Forza Italia. La Bruni se ne esce perché la vogliono fare fuori da capogruppo, gli altri due prendono il possesso del gruppo alternandosi nella carica, però uno rimane all’opposizione e l’altro in maggioranza. Oddio, la labirintite!
Francesco De Nisi: Franza o Spagna purchè se magna
Francesco De Nisi è parte civile nel processo Maestrale, lui che appare in tante intercettazioni su presunti legami con il clan Anello di Filadelfia. Prima Presidente Provinciale Pd a Vibo, poi passa alla destra, approda in consiglio regionale con Coraggio Italia, poi approda al partito Azione di Carlo Calenda, dice di fondare il gruppo Azione in consiglio regionale insieme a Giuseppe Graziano proveniente da Unione di centro, la cosa rimane un annuncio perché manca il terzo componente. Per cui lui sta nel vecchio gruppo di destra, lo stesso fa Graziano che però viene espulso da Unione di centro, entrambi sostengono la giunta regionale di Occhiuto, nello stesso tempo De Nisi è segretario regionale di Azione che a livello nazionale è all’opposizione. Se non ci avete capito nulla non preoccupatevi, siete umani.
Giuseppe Mangialavori: padre padrone
Padre padrone nel Vibonese capisce l’andazzo nel suo partito dopo la caduta della sua amica Ronzulli e decide di dimettersi da coordinatore regionale di Forza Italia. Il 2023 comunque è un anno buono per lui perché le tante voci di tempesta giudiziaria per lui le scansa tutte e arriva a fine anno sempre nel ruolo di Presidente della commissione bilancio della Camera. Dovrebbe accendere un cero a San Nicola da Gerace. Vedremo se il suo potere è rimasto intanto dalla scelta del nuovo candidato a sindaco a Vibo Valentia. Riuscirà a piazzare un suo uomo riannodando l’alleanza con Vito Pitaro o dovrà accettare una scelta di Roberto Occhiuto ? Oppure accettare ob torto collo la riconferma di Maria Limardo? E Vibo Valentia ultima era e ultima rimarrà
Mimmo Lucano: siamo uomini
Condannato a 13 anni in primo grado, alla stregua di uno ‘ndranghetista incallito, viene assolto da quasi tutti i reati in appello. Gli rimane una condanna a 14 mesi. Il nostro consiglio è di non appellare questa sentenza che rimane come un titolo ad onore da esibire in ogni circostanza. Condannato per troppa umanità.
Santo Gioffrè: uomo di Calabria
Anche la Corte dei conti lo assolve seguendo l’assoluzione in sede penale. Per aver cercato di mettere ordine nella contabilità disastrata e omertosa dell’Asl/Asp di Reggio Calabria ha dovuto subire lunghi processi penali. Lui non gioisce perché per difendersi da accuse assurde ha dovuto spendere 70 mila euro e mettere a rischio la propria salute mentale.
Cutro: la pietà l’è morta
Ancora non sono state chiarite le cause e le eventuali responsabilità della tragedia di Cutro. Quello che sappiamo è che da un lato abbiamo visto la solidarietà di tante donne e uomini calabresi. E dall’altro la cattiveria del governo Meloni venuto in Calabria per fare una passerella e non si degna di rendere omaggio alle vittime nella camera ardente allestita al Palazzetto dello Sport.
Nicola Gratteri: oltre le Colonne d’Ercole
Già ci manca, anche a noi che siamo stati spesso critici implacabili. Ha fatto tanto, poteva fare molto di più. Forse le leggi non l’hanno permesso, forse ad un certo punto ha capito di non poter spingersi oltre le colonne d’Ercole. Dopo di lui c’è il silenzio, speriamo che sia solo provvisorio.
Paolo Giovanni Grieco: uomo di Stato
Il nuovo prefetto di Vibo Valentia ha fatto in pochi mesi quello che i suoi predecessori non hanno fatto per anni. In pochi mesi ha inviato la Commissione d’Accesso nei principali comuni del Vibonese Mileto, Nicotera, Tropea, Stefanaconi. A cui si è aggiunta l’Asp di Vibo Valentia. In tre Comuni si è arrivati allo scioglimento del Consiglio: Soriano, Acquaro, Capistrano. Come finirà lo diranno gli esiti delle indagini. Lui comunque non insabbia nulla e fa il proprio dovere di servitore di Stato. Ce ne fossero.
Giovanni Macri: Principe di Tropea
Mentre si trovava in terra di Giappone frana un pezzo di costone della Madonna dell’Isola. Lui non si scompone e terminato il viaggio annuncia che è tutto a posto. Poi le cose si complicano e qualcuno gli dice che servono interventi seri di manutenzione. I risultati del viaggio in terra di Levante sono decisamente scadenti, le masse giapponesi non arrivano e ci accontentiamo di quattro amici in transito. Poi il Principato esplode di turisti grazie alle luminarie di Natale, solo che è gente del luogo o di transito visto che la stragrande maggioranza degli hotel resta chiusa e trovare un ristorante che fa il cenone di Capodanno è un’impresa epica. Mitico.
Tg3 e giornaletti: la voce del padrone
Da giorni sono diventati il bollettino del Capodanno di Amadeus. Sembra di essere a Sanremo. Grande entusiasmo…. Tutto pieno… cresce l’attesa… Amadeus accolto dai suoi fan… Il Tg3 con il Capodanno stabilisce un primato, con una leccata accontenta due padroni: rai.com e Roberto Occhiuto. Il 2023 è stato un grande anno, sembrava la voce della Padania. Matteo Salvini ha dominato il minutaggio dei servizi, così come tutti i dirigenti leghisti. Roberto Occhiuto è di casa, un vero padrone di casa. Nessun giornale o giornaletto ha riferito dei costi esorbitanti del Capodanno, tutti zitti e muti. Chissà… una piccola pubblicità può sempre arrivare. Hanno tutti famiglia… e pure numerosa…