di Pino Tassi
ANNA LAURA ORRICO, emblema di una Calabria che non ce la fa più e vuole cambiare.
Tutti i pronostici davano, fino a qualche settimana prima del voto, bottino pieno per la Meloni e il centrodestra in Calabria. I pronostici sancivano Fratelli d’Italia primo partito, centrodestra maggioranza assoluta, bottino pieno di deputati e senatori. Ricordiamoci che la Calabria è la regione dove il centrodestra ha preso quasi il 55% alle regionali del 2021. Un anno è trascorso da allora descritto da stampa e media come una cavalcata di successi, dai depuratori, agli incendi, ai… medici cubani. Un anno di assenza quasi assoluta di opposizione nella società, rinchiusa nelle stanze delle istituzioni regionali e del potere politico.
Era facile quindi prevedere un successone anche alla luce che due esponenti di prima fila del sistema di potere costruito dal centrodestra in Calabria erano candidati a queste elezioni. Il potente assessore al turismo Orsomarso di Fratelli d’Italia, l’assessora al welfare Tilde Minasi, il fratello del Presidentissimo Mario Occhiuto. Tutto il sistema di potere della macchina regionale ha lavorato in questi mesi per un successo trionfale alle regionali. Un’elezione che doveva essere una passeggiata considerato anche il capolavoro di Enrico Letta che respinge Giuseppe Conte e si fa respingere a sua volta da Carlo Calenda presentando una coalizione di debolezze. Intuito e lungimiranza di Enrico Letta e del suo braccio destro Francesco Boccia che noi calabresi abbiamo già tastato in tutto lo spessore e le capacità non più tardi di un anno fa. Mancu u signuri ndi salvau.
I risultati parlando da soli. Nel proporzionale su 12 tra deputati e senatori, il centrodestra ne elegge solo 6, la metà (3 di Fratelli d’Italia, 2 di Forza Italia e 1 della Lega).
Mentre nel maggioritario su 7 parlamentari da eleggere, manca l’en plein che tutti pronosticavano e ne elegge solo 6. E dove manca il risultato, proprio nel collegio uninominale di Cosenza dove si concentra il massimo del sistema di potere. E con quale candidato, con Andrea Gentile espressione di una delle famiglie politiche più potenti a Cosenza e dove era candidato anche Mario Occhiuto, fratello del presidentissimo. Insomma nel cuore del sistema di potere del centrodestra di oggi viene la sconfitta più bruciante da parte di Anna Laura Orrico a cui molta della società cosentina si è aggrappata disperatamente facendola diventare una novella Giovanna d’Arco. Anna Laura Orrico è la nostra eroina del giorno, già deputata nella scorsa legislatura ha svolto il suo ruolo senza iniziative memorabili ma con dignità e decoro.
Di lei si ricorda soprattutto il recupero dei finanziamenti del centro storico di Cosenza. Ma in questi tempi cupi anche l’ordinario è un fatto rivoluzionario di cui la gente apprezza il significato.
I dati sono questi. La Orrico da sola, sulla spinta nazionale di Giuseppe Conte, ha preso oltre 66 mila voti battendo Andrea Gentile con lo squadrone del centrodestra con ben 4 liste coalizzate che prende un 500 voti in meno (che beffa ha riservato la sorte) e ha battuto anche la squadretta del centrosinistra con il segretario provinciale del Pd e listerelle varie che va di poco oltre i 28 mila voti.
E tutto sommato al centrodestra è andata pure bene, ha avuto culo. Oltre al collegio uninominale della camera, a Cosenza stava per perdere pure al Senato dove nel collegio di Corigliano/Rossano il candidato Ernesto Rapani prende 126 mila voti, il 38% e batte Maria Saladino del M5s che prende 118 mila voti, il 33,65. 8 mila voti di differenza che sarebbero scomparsi facilmente senza la candidatura di Dorata Francesca del Pd che prende circa 54 mila voti.
In più stava per perdere il collegio uninominale della camera di Cosenza Jonica e Crotone, dove Furgiuele della Lega da Lamezia batte Vittoria Baldino, sempre del M5S, per 3 mila voti, uno scarso 4%. Qui il candidato del Pd, Giovanni Papasso, prende 27 mila voti, altro collegio regalato al centrodestra. Ma questa è storia comune di quasi tutti i collegi uninominali, esclusi i collegi del Reggino: a Catanzaro la Wanda Ferro vince con il 39% dei voti, mentre Elisa Scutella del M5S prende il 28,45 e Giuseppina Iemma del Pd il 20,48, anche qui collegio regalato al centrodestra. Perfino il collegio uninominale di Reggio Calabria era contendibile dove l’assessora Minasi Clotilde prende 172 mila voti, il 44,/3% lontanissima dai successi dell’anno scorso, mentre Giuseppe Auddino del M5s va a prendere 93 mila voti che pero’ sommati ai 75 mila voti del terzo incomodo Francesco Pitaro del Pd avrebbero portato ad una sonora sconfitta del sistema di potere del centro destra in Calabria.
Il centrodestra deve ringraziare il Pd di Enrico Letta ma anche quegli scienziati dei dirigenti nazionali e regionali di Sinistra Italiana che con lo scarso 2% che qui in Calabria prendono hanno regalato un paio di seggi negli uninominali al centrodestra e nel proporzionale al Pd stesso, in primis Enzina Bruno Bossio che ne sarà grata e riconoscente a vita.
In ogni caso il centrodestra ha poco da festeggiare, sono arrivati i primi sinistri scricchiolii di cedimento di un sistema. Io al loro posto lascerei i trionfalismi mediatici e mi metterei a lavorare seriamente. Così come anche questi dati dimostrano che la gente pretende alternative credibili e personaggi nuovi, e non che a vecchi personaggi ne subentrino altri altrettanto logorati e vecchi.
Scricchiolio: Serie di rumori leggeri, secchi e crepitanti