ANATOMIA PATOLOGICA E PATOLOGIA COMPARATA DELLA CALABRIA
di Santo Gioffrè
È il tempo dei mille silenzi. Come un sordo davanti alla finestra che solo all’elaborazione interiore può affidare l’interpretazione di ciò che davanti ai suoi occhi scorre, accade nell’andar strisciante della Calabria. Il silenzio del potere domina il guaito assordante, silenzioso di una Terra che non reclama più la sua ansia di esistenza. Gli accordi hanno superato la vita di questa terra. Moriremo consunti per estinzione. Quello che è successo in questi anni, mostra la rinuncia al paradigma della maieutica di anatomizzare il tempo. Abbiamo dato al suo scorrere potere di vita e di morte, su noi, senza alcun insulto “rivoluzionario” di diventarne dominatori e ammaestratori delle ore e dei giorni del tempo.
Nuotiamo dentro un fiume placido senza timore degli schizzi di acqua rancida del vento. Gli accordi e le schiavitù dominano. La Calabria è terra di mercanzia. Tutto si compra e la povertà è vista come una grande occasione di orgasmo. Io sono povero, tu, Regione Calabria, Comune calabrese, sei l’unico Ente Pubblico e Privato, sei industria e sei servizi sociali, sei presente, passato e futuro, sei la vita mia. A te mi rivolgo perchè tu mi possa saziare, con la tua promessa, della certezza di esistere. Tu detti i tempi della mia vita. Dimmi, che io dò. Io ti voto e tu esisti. Tu mi abbozzi di carità compassionevole e io mi accontento.
Ho, persino, accanto a me, i cosiddetti grandi pensatori, gli scribacchini della grande sofferenza, che vivono alla tua mensa per dirti – bello aver il potere per amico. Tu mi nutri. – Avete visto? In queste ultime elezioni, gli ELETTI SONO TUTTI GOVERNATORI, ASSESSORI SINDACI, EX DISPENSATORI DI PREBENDE, GENTE CHE DI SPESA FA PETTO GONFIO, INNANZI! Non esiste nessun lungo respiro che sale dal popolo in lotta. Solo chi ha concesso miserie e reso schiavi gli uomini ha diritto all’elezione, farsa, che, subito, è consociativismo, trasversalismo, inciucio. La Calabria, prima Terra in Europa in cui è stato introdotto il poderoso fascino di sentirsi presi in considerazione, utili, sol perché si è accettato il ritorno alla servitù dell’anima, al fascinoso mondo del Feudalesimo: schiavi e signori. CONTENTI VOI DELLA VOSTRA SUDDITANZA, CONTENTI NOI DALL’ESSERE SUPERIORI ALLO SCHIFO E RETRARCI DALLA FANGHIGNA.









