Calabria. Il vicerè Ferrari e il “segreto di Pulcinella” che dilaga nei corridoi della Cittadella

Non è certo un mistero che Sergio Ferrari da Cirò Marina, sindaco, presidente della Provincia e adesso anche consigliere regionale, sia uno dei faccendieri più chiacchierati della politica calabrese. Anche per certe connivenze che sono sotto gli occhi di tutti. Ma non solo. Corre voce con sempre maggiore insistenza che ci siano in corso indagini pesanti a carico del nuovo vicerè jonico. Anche denunce anonime. Le ipotesi di reato sarebbero parecchie. La principale è quella del voto di scambio: consulenze per appalti PNRR promesse a capielettori (per esempio alla figlia del prode Nicodemo Fillippelli), consulenze e appalti e affidamenti diretti a ditte amiche tra le quali molte reggine vicine a Ciccio Cannizzaro (la Guardia di Finanza ha già sequestrato parecchia documentazione nei mesi scorsi) che in cambio lo ha fatto votare alle Regionali.

E ancora, concorsi e graduatorie pilotate (dovrebbe uscire a breve una graduatoria provinciale per “cantonieri” con in testa la moglie di Mario Megna, attuale presidente del Consiglio nella città di Crotone).

E poi ci sono assunzioni varie eseguite e promesse in campagna elettorale (anche per tramite di Gianluca Gallo in Calabria Verde e Consorzio di Bonifica e ditte di trasporto pubblico) e non mancherebbero ancora altre situazioni molto scabrose.

Pare che Ferrari prima e durante la campagna elettorale si accompagnasse con personaggi di spicco e/o loro parenti della ‘ndrangheta cirotana e crotonese in generale. Cannizzaro è obbligato a difenderlo politicamente anche perché è ricattabile avendo goduto dei favori di Ferrari con ditte amiche… Ragion per cui ha dovuto ripiegare per il ruolo (scontato) di commissario provinciale a Crotone. Morto un Torromino… se ne fa un altro…

Ma Occhiuto lo tiene fuori da tutto ciò che possa riguardare la gestione proprio perché ha certezza ( e soffiate…) dei problemi che incombono sul plenipotenziario di Forza Italia (che è anche vicesegretario regionale del partito) sul quale la coppia Occhiuto e Cannizzaro ha investito negli anni portandolo al risultato incredibile di oltre 12.000 preferenze, risultato esagerato che ha scalzato anche la vecchia leadership di Enzo Sculco ormai ex vicerè jonico, che ha dovuto cedere lo scettro a Ferrari.

Nel Crotonese Ferrari è chiacchieratissimo e pare che i riflettori della Procura siano accesi proprio su di lui che si è spinto davvero oltre ottenendo un risultato troppo eclatante che paradossalmente adesso lo penalizza. Ferrari oggi puzza di bruciato.. Ormai è una specie di segreto di Pulcinella…

Pare che il malcontento nel suo gruppo sia davvero forte: non hanno ottenuto un assessorato e neanche il ruolo di capogruppo che pure era stato garantito da Ciccio bummino. Pare che il veto di Occhiuto sia irremovibile, il tam tam sul suo conto serpeggia nei corridoi della Cittadella ma se Robertino pensa di “cavarsela” tenendo fuori Ferrari e qualche altro soggetto borderline stavolta sbaglia di grosso. Intelligenti pauca.