Calabria, informazione venduta. Quando la Regione ha elargito 50.000 euro (per tre anni) alla “banda” di Maduli

Il consiglio regionale ovvero la combriccola massomafiosa che siede sugli scranni di Palazzo Campanella e della Cittadella da gennaio 2020 dopo il trionfo elettorale della povera Jole Santelli e dalla fine del 2021, dopo l’insediamento di Roberto Occhiuto, tra i tanti soldi che spende e spande, ha trovato il modo di finanziare con una bella determina da 50mila euro la società di Domenico Maduli, la Diemmecom, che edita tra gli altri media, la famigerata LaC News. Questo media, tuttavia, che ormai tutti sanno quanto sia borderline per utilizzare un eufemismo continua – non si capisce davvero con quale faccia di bronzo… – a pubblicare articoli sulle spese delle strutture speciali a favore dei portaborse… E persino sui rapporti professionali tra la Regione e gli istituti che effettuano i sondaggi.

Non ci risulta che abbia MAI scritto dei soldi con cui la politica gli ha pagato qualche stipendio per tre anni. Della serie: denuncio l’andazzo dei soldi elargiti ai portaborse “amici degli amici” dei consiglieri, persino quelli dei fornitori d’opera ma nel frattempo mi prendo i soldi con lo stesso, identico metodo!

Eh sì, perché la società di Maduli ha partecipato al bando della Regione per le “inserzioni istituzionali” denominato – non senza la solita faccia di bronzo… – #openpalazzo…

 

 

Capito come funziona? LaC con i suoi articoli sulle strutture speciali e sui portaborse fa credere agli allocchi che sia “implacabile” nel denunciare le clientele del Consiglio regionale ma nel frattempo bussa a soldi e li ottiene alla grandissima per anni tre, con le modalità che seguono…

A questo punto, non resta altro da fare che quantificare il “pacchetto” dell’operazione e le tranche con le quali l’editore vicino ai clan si “pappa” la pila con le sue scadenze. E poi dicono che fanno informazione libera e “lontana” da ogni accordo.