di Saverio Di Giorno
Giochiamo al teatro dell’assurdo, a Ionesco. Mettiamo in fila un po’ di vicende in ordine sparso. Giochiamo a quanto grottesca possa essere la Calabria. Grottesca in maniera feroce. Poche ore fa è giunta la notizia della richiesta, da parte dell’accusa, di tre anni di reclusione per l’ex procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla, accusato di falso e corruzione impropria. Il rinvio a giudizio risale a più di cinque anni fa, un’era geologica. E che ancora non si è conclusa.
Cosa è successo mentre questa lunghissima matassa si dipanava. Cosa è successo intanto, intorno, mentre di rinvio in rinvio si arriva a questa richiesta. Cominciamo dalle altre toghe. Sempre mentre veniva fuori la notizia dell’indagine a carico di Facciolla, sapevamo che c’erano altri quindici magistrati calabresi indagati. Panico generale e niente di fatto. Archiviazione – si immagina – generale. Tra quei nomi era trapelato anche Spagnuolo o Luberto. Bene, in questi cinque anni, Spagnuolo è andato in pensione tranquillamente e Luberto è tornato ad operare in Calabria e per poco non tornava addirittura a Cosenza.
Un anno fa Facciolla stesso alla Ubik diceva: in questa città chi si gira dall’altra parte viene applaudito. (Qui la presentazione https://www.youtube.com/watch?v=lJJbr_gvO8E )
In quegli anni Facciolla indagava (cinque anni fa appunto), tra le altre cose, sul gruppo iGreco. La famigerata inchiesta. Dopo qualche anno, Iacchite’ pubblicava un’inchiesta dalla quale emergeva che i signori chiacchieravano allegramente con i magistrati locali facendo tutta una serie di previsioni, parlando delle coperture di Occhiuto eccetera. Cosa ironica. In quelle carte emergevano anche contatti con Cozzolino. Beh, ecco Cozzolino ora viene trasferito a Catanzaro… in quell’ambientino dove torreggia Curcio, quello di Why Not.
Cozzolino era sempre quello che molti anni fa archiviava le indagini su Piazza Fera/Bilotti a Cosenza. Un giro di appalti che vedeva, secondo l’ipotesi investigativa, anche la presenza del clan Muto. A proposito, di recente Franco Muto è tornato a godersi il 41-bis ai domiciliari (unico caso in Italia). Poco più di un anno fa proprio al porto di Cetraro, Facciolla – in occasione della proiezione del docufilm sull’omicidio Losardo – ricordava le connivenze dello stato in quel luogo, delle azioni di quando era a Paola. A Paola ora c’è Fiordalisi. Questo è successo in poco più di cinque anni…










