Calabria, l’alta velocità perde il “treno” del Pnrr nel silenzio (grottesco) di Occhiuto

La conferma ufficiale dal Ministero delle Infrastrutture ancora non c’è ma una serie di indizi fanno supporre che il progetto dell’Alta velocità ferroviaria Salerno-Reggio Calabria sia ormai fuori dal Pnrr. Troppo stringente la scadenza del 31 dicembre 2026, così una serie di interventi “traslocheranno” su altre fonti di finanziamento non sottoposte a vincoli temporali.

Il ministro Matteo Salvini al termine dell’ultimo confronto con il suo collega di governo Raffaele Fitto si è limitato a spiegare che «c’è la determinazione a realizzare le opere sul tappeto, utilizzando tutte le voci di spesa possibili». Ciò significa, con ogni probabilità, che il nuovo tracciato ferroviario tra Campania e Calabria potrà essere realizzato con i Fondi di sviluppo e coesione che hanno un vincolo di destinazione al Sud pari all’80 per cento (contro il 40 per cento del Pnrr) del totale.
In ogni caso, sul futuro di una delle infrastrutture più attese, si addensano nubi. Il puzzle è complicato così come la rimodulazione del Piano di ripresa e resilienza. Si spiega così il perdurante silenzio del dicastero di Porta Pia sull’argomento specifico. L’impasse sta generando apprensione tra le forze sociali e politiche calabresi. E il timore di una nuova grande incompiuta è sempre più diffuso.

Per il segretario generale della Uil calabrese Santo Biondo se la notizia fosse confermata, saremmo davanti all’ennesimo paradosso in salsa italiana. Biondo chiede al presidente della Regione Roberto Occhiuto “il cui silenzio appare paradossale, di chiarire quanto sta accadendo per il bene della Calabria, che non può perdere un’altra occasione di sviluppo. Avevamo prospettato il rischio che quest’opera non venisse sostenuta dai fondi del Pnrr e lo abbiamo fatto in splendida solitudine mentre c’era chi giocava a carte coperte e non ha favorito la realizzazione dell’opera in tempi celeri. Ma c’è di più. Adesso si apre una partita importante: quella della ricollocazione dell’ingente dote finanziaria che era stata destinata all’Alta Velocità in Campania e in Calabria. Da parte nostra siamo convinti che per evitare l’ennesimo scippo ai danni dei calabresi vada mantenuta la territorialità dell’investimento finanziario prospettata. Oggi vorremmo capire come si organizza il nuovo ragionamento sulla realizzazione dell’infrastruttura, come e in che tempi si interverrà per l’ammodernamento della galleria Santomarco di Paola, quale sarà il quadro finanziario, quali saranno i termini pluriennali dell’investimento e, soprattutto, se lo stesso garantirà il completamento dell’opera da Battipaglia a Reggio Calabria”. Fonte: Gazzetta del Sud