Calabria. L’emergenza-urgenza affidata ai privati sta diventando un assurdo business: la magistratura se n’è accorta?

Mentre l’emergenza-urgenza calabrese va a puttane con la carenza di medici, autisti e infermieri e nonostante i vari articoli – persino sui media di regime! – che denunciano tutto ciò, nulla si muove se non un bacino di soldi pubblici spesi male.

L’aspirante sceriffo Occhiuto, che vive di annunci e proclami come l’ultimo, davvero tragicomico, nel quale dice che deve andare a scovare gli infermieri imboscati (sic!), in qualità di commissario alla sanità (doppio sic!) dovrebbe badare alle spese delle varie Asp per evitare sprechi inutili dove poi nulla resta… Come sta avvenendo nel 118 per le postazioni date ai privati anziché far scorrere velocemente le graduatorie di infermieri e autisti.

La situazione rispetto al mese scorso sul Vibonese non è variata affatto, il privato continua a prendere possesso del territorio e a quanto pare a breve anche nel Catanzarese. La postazione di Soriano non si sa come – con l’affidamento scaduto il 30 giugno in regime d’urgenza per carenza di autisti – ancora è in mano al privato ma non si capisce come sia possibile, poiché superato tale termine, doveva essere bandita una gara d’appalto gestita dalla stazione unica appaltante. Ma nulla si muove…

Poi abbiamo le postazioni insignificanti con autista e soccorritore/i già presenti in parte sul Vibonese in attesa di essere aumentate e a breve saranno attivate nel Catanzarese sempre a 60€/h.

Se facciamo quattro conti: 10 postazioni a 60 euro all’ora per avere un servizio inefficiente e insensato quanti autisti e infermieri avremmo reclutato per avere un servizio nettamente migliore ed efficiente tenendo conto che di ambulanze ferme nelle varie Asp ce ne sono a centinaia?

Ma poi queste associazioni del terzo settore calabrese è mai possibile che nessuno le controlla tra ispettorato del lavoro e guardia di finanza? Operatori (autisti e Oss) sotto rimborsati per turni di 12h quando tutto va bene altrimenti anche 24h o 36h di fila provando a distrarre la sala operativa smontando da una postazione e montando a un’altra, i pagamenti (rimborsi) ogni mese e mezzo se tutto va bene e gli unici a trarne profitto sono i dirigenti e i privati che si spartiscono gli utili.

Chiediamo l’intervento della magistratura per fare luce su questi affidamenti a privati e all’ispettorato del lavoro e alla guardia di finanza affinché vigilino sul mancato inquadramento del suddetto personale come previsto dai contratti collettivi nazionali di riferimento.