Buongiorno,
sono un cittadino calabrese stanco, come tanti altri, di come vanno le cose da noi. Preferisco restare anonimo perchè quando si parla o si va a toccare certi argomenti, da noi non è sempre possibile metterci la faccia. La nostra bellissima terra è sempre più nelle mani di una certa cultura mafiosa che si fa fatica a cambiare, a combattere. E questa cultura vedo che ci circonda, ci attanaglia ed è presente dove nemmeno immaginiamo.
Alle ultime elezioni politiche, che da noi si sono svolte ad un anno di distanza delle regionali, sono stati eletti due personaggi, tra l’altro cognati fra loro, la cui elezione mi ha sorpreso. Uno è diventato consigliere regionale e l’altro parlamentare, deputato precisamente. Sto parlando dell’elezione del dott. Michele Comito di Vibo Valentia, alla Regione e del sig. Giovanni Arruzzolo (lo scifo, ndr) di Rosarno alla Camera dei Deputati. Questi signori sono appunto cognati in quanto le rispettive mogli sono sorelle. E fin qui niente di male se non fosse che la suocera fa di cognome Pesce, appartenente alla famosa famiglia rosarnese, con cui questi signori sono apparentati e con cui i signori cercano di evitare rapporti in pubblico. Ma i fratelli della suocera sono sempre i loro zii… e la famiglia è la famiglia.
Ora da comune cittadino mi chiedo: sicuramente avere una parentela del genere può non significare nulla, ma chi li ha candidati e chi li ha votati sa di questa parentela? I voti, e tanti, che hanno preso da dove provengono? Purtroppo sono schifato di sapere che gente del genere dovrebbe rappresentare la Calabria ed i cittadini calabresi, ma purtroppo è così. O forse rappresentano altro?
La speranza è sempre che le cose cambino, ma perché ciò succeda, la gente deve sapere.
Saluti
Lettera firmata