Da giovedì sera ormai abbiamo imparato tutti quasi a memoria la norma che regolamenta il percorso da seguire per le elezioni dopo le dimissioni di un presidente di una giunta regionale. Oggi tutti ci chiediamo se è verosimile, come dice Occhiu’, che la Calabria vada alle urne già nel mese di ottobre… La previsione, come tutte quelle che escono dalla fogna “arruzzata” del parassita, è piena di presunzione e di approssimazione. E vi spieghiamo subito perché.
«Nel caso di dimissioni del presidente della Giunta– recita la norma regolamentare –il presidente convoca il Consiglio entro dieci giorni dal ricevimento della comunicazione formale sulla quale ciascun consigliere può prendere la parola per non più di cinque minuti. Terminata la discussione, il presidente – prosegue l’articolo 60 del regolamento – congeda definitivamente i consiglieri».
Il ruolo degli organi eletti
La Giunta rimarrà in carica per il disbrigo degli affari correnti fino all’insediamento del nuovo presidente (Occhiuto ovviamente si augura che non sia… nuovo ma tant’è…). Restano nelle loro funzioni anche l’Ufficio di presidenza del Consiglio, formato dal presidente, due vicepresidenti e due segretari-questori. Inoltre, i presidenti delle Commissioni consiliari continueranno a svolgere il loro ruolo fino alla proclamazione dei nuovi eletti. I capigruppo mantengono l’incarico, ma 45 giorni prima delle elezioni perdono le “strutture speciali”, ridotte poi a “ministrutture” con staff dimezzato, e decadono alla proclamazione del nuovo (così dicono le carte: nuovo!) governatore eletto.
La gestione verso il voto
A gestire la fase che condurrà a voto sarà il vicepresidente della Giunta, Filippo Pietropaolo. Dovrà essere lui a firmare il decreto d’indizione delle elezione, dopo aver sentito il presidente del Consiglio regionale e d’intesa con il presidente della Corte d’appello di Catanzaro.
Quanto alla data del voto, occorre prendere in considerazione la legge 108/1968 per la quale il termine per l’indizione delle nuove elezioni è fissato entro tre mesi dallo scioglimento del Consiglio regionale ovvero dal giorno in cui l’assemblea legislativa viene congedata.
Ammesso che Occhiuto formalizzi le sue dimissioni lunedì 4 agosto, i dieci giorni scadono… il 14 proprio a ridosso di Ferragosto… magari allora il Consiglio andrà in scena il 18 agosto, ferie permettendo, ma la determinazione del boss dovrebbe avere buon gioco quindi diciamo il 18 agosto. Da quel giorno scattano quindi i fatidici tre mesi che, di regola, dovrebbero portare la data delle elezioni al 18 novembre, proprio sul limite della proroga di sei mesi per le indagini su Occhiuto corrotto, che scadono il 24 novembre.
Ma attenzione. Chi lo dice che i tempi saranno realmente rispettati?
Gli ultimi precedenti in Calabria non sono incoraggianti: nell’aprile 2014 Giuseppe Scopelliti si dimise dopo la condanna per reati commessi all’epoca in cui rivestiva la carica di sindaco a Reggio Calabria, mentre le elezioni vennero celebrate a novembre 2014 e quindi soltanto sette mesi dopo… Nel 2020, con la prematura scomparsa di Jole Santelli, la legislatura è andata avanti per l’ordinaria amministrazione fino all’anno dopo: il voto soltanto ad ottobre 2021, ma essenzialmente a causa dell’emergenza Covid… In ogni caso, gli esperti concordano sul fatto che difficilmente in questi casi si va al voto tanto rapidamente come vorrebbe il parassita. Vuoi vedere che non ha calcolato bene… i tempi rispetto all’attività della procura di Catanzaro? Chi vivrà, vedrà. Noi fretta non ne abbiamo, qualcun altro sì e anche parecchia,









